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Tappa

174

Cagli > Cantiano

Lunghezza
11.8
Km
Difficoltà*
EE
Dislivello*
+
867
m
-
797
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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50388642
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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa abbastanza breve, con dislivello medio, ma con il sentiero in condizioni talora pessime, a causa dell'alluvione 2022.

Il percorso si sviluppa lungo la Valle del Burano costeggiando l’antica Via Flaminia, per poi giungere nel pittoresco borgo di Cantiano.

Note particolari

A tappa presenta delle importanti criticità per via dello stato del sentiero, che in alcuni passaggi è parzialmente franato e non facilmente percorribile: si rischia facilmente di scivolare.

Il sentiero è inoltre in gran parte privo di segnaletica alcuna.

Inoltre per un lungo periodo dell'anno è vietato l'accesso al percorso, a protezione della nidificazione dell'aquila.

Si consiglia caldamente di contattare preventivamente la sezione CAI di Montefeltro per chiedere informazioni in merito alla percorribilità e alle possibili alternative per raggiungere Cantiano.

Punti d'acqua assenti.

Bellezza
periodo
Tutto l'anno
PERCORRIBILITà
INTERESSE
culturale
RAGGIUNGIBILITà
culturale
PERCORSO

Andiamo a ritrovare il sentiero nei pressi del Convento dei Cappuccini. La traccia è fin dall’inizio molto malmessa e ci costringe ad aggirare una frana, con estrema prudenza (si scivola facilmente e si è esposti). Superato il difficile passaggio, torniamo su una traccia passabile e proseguiamo in falsopiano, con brevi saliscendi, fino a costeggiare la Flaminia e, attraversando un sottovia, giungere alla piccola frazione di Foci.

Usciamo dall’abitato superando un secondo sottopassaggio, all'uscita del quale proseguiamo verso il fiume Burano, che attraversiamo su un ponte per prendere la strada asfaltata, verso destra; dopo nemmeno un chilometro prendiamo il sentiero sulla sinistra, che risale (650 m D+ ca.) dapprima in un vallone, per poi continuare a mezzacosta, alternando al fitto lecceto alcuni scorci aperti, che ci permettono di ammirare la bella e selvaggia vallata sottostante. Non mancano i tratti perigliosi, a causa degli smottamenti generati dall'alluvione e dei fitti rovi che talora ricoprono la traccia.

Il tracciato prosegue quindi in discesa (600 m D- ca.), affacciandosi sui prati di Tenetra fino a cambiare versante e guadagnare lentamente il fondovalle, dove ci aspetta il suggestivo e antico borgo di Cantiano, con le sue belle chiese.


COSA SAPERE

Cantiano ha una storia assai travagliata: fu fondata nel VI secolo come fortezza, espugnata successivamente da Federico II, che la donò alla città di Gubbio, per passare quindi al Ducato di Urbino fino a che, dopo la sua estinzione (per mancanza di eredi maschi) fu inserita nello Stato della Chiesa, fino all’Unità d’Italia.  

Oggi è un piccolo, incantevole paese, inserito in un contesto naturalistico e paesaggistico di grande bellezza. Nel centro storico ci sono case di pietra, chiese antiche e musei, ad attestare la sua lunga e antica storia.

La sua popolazione tuttavia, come quella di quasi tutti i borghi montani, è drasticamente diminuita dal secondo dopoguerra e molte case sono abbandonate. Con la speranza di invertire la tendenza, l’amministrazione ha messo in vendita queste case al prezzo di un euro, a patto che vengano ristrutturate e abitate entro un certo periodo.


COSA VEDERE

Sui monti Nerone, Petrone e Catria pascolano allo stato brado mandrie di cavalli del Catria. Si tratta di una razza seguita all'incrocio di cavalli autoctoni con cavalli maremmani (frequenti erano infatti i contatti tra a carbonari marchigiani e i pastori grossetani): molto robusta, adatta per il pascolo montano, una volta era molto usata in ambito agricolo, oggi per il turismo equestre.

A metà ottobre avviene la transumanza a valle seguita da una grande fiera a Cantiano.


COSA MaNGIARE

Uno dei prodotti più rinomati di Cantiano è la visciola, una ciliegia selvatica importata in Italia dai tempi dell’antica Roma.

Queste ciliegie hanno un sapore aspro e poco gradevole se mangiate crude, ma diventano una prelibatezza se sciroppate: le si mette in un vaso di vetro con la stessa quantità di zucchero, meglio se di canna, quindi si lascia il vaso all’aria aperta e al sole per una ventina di giorni, mescolando ogni tanto. A quel punto, i frutti si possono mangiare con il gelato, con lo yogurt… lo sciroppo si può invece allungare con acqua, buccia di limone e ghiaccio, per una bevanda molto dissetante e profumata.

Ottimo anche il vino di visciola, un vino dolce da degustazione o da dessert (ottimo coi cantucci); viene preparato macerando le visciole nel vino, con aggiunta di zucchero, oppure facendo fermentare lo sciroppo di visciole nel mosto.


DOVE DORMIRE

Locanda del Brolio, a Cantiano. Tel. 0721 783068


B&B La Badia, a Chiaserna (a circa 1 ora da Cantiano, sul percorso della tappa successiva). Tel. 335 659 9487


Camping Le ginestre del Catria, a Chiaserna. Tel. 346 049 9219

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla cittadina di Fano con cambio a Calmazzo.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Cantiano è una vera oasi di pace e bellezza, con le sue stradine, i suoi colori antichi, i suoi gatti educati”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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