Tappa ancora più dura della precedente: alla lunghezza si aggiungono ben tre salite impegnative, con un dislivello complessivo davvero impressionante; per fortuna è possibile spezzarla.
Ancora una volta i paesaggi sono di inaudita bellezza: oltre alle magnifiche cascate del Rutor, spicca il ghiacciaio che le origina. A coronare il tutto, il Col des la Crosatie, da cui avvistiamo tutti i Quattromila valdostani.
Tappa da affrontare nella sua interezza solo se ottimamente allenati ed esperti: si consiglia altrimenti di spezzarla al Rifugio Deffeyes. In ogni caso è bene partire prima dell’alba.
Alcuni brevi tratti di salita lungo le Cascate del Rutor sono attrezzati con corde e scalini (molto facili).
L’ultimo tratto di salita al Col de la Crosatie è ripido e attrezzato, con qualche passaggio esposto.
Unico punto d’acqua al rifugio Deffeyes: portarne ottima scorta.
Partiamo con un lungo tratto su strada in piano (o quasi), camminando verso sud lungo il Torrente Rutor. Giunti alla depressione di La Joux, la vista si apre e scorgiamo le imponenti cascate del Rutor. Sull’Alta Via 2, attacchiamo la salita (900 m D+ circa) al Rifugio Deffeyes, abbastanza decisa ma su ottimo sentiero (alcuni brevissimi tratti sono attrezzati con scalette). Oltrepassiamo ben tre cascate, gigantesche. Dalla terza, anziché seguire l'AV2, calchiamo il piccolo sentiero che risale il Torrente Rutor per arrivare così al pianoro dei Lac de Seracs e Lac du Ruitor, subito dopo il quale arriviamo al bel Rifugio Deffeyes (dove i più stanchi possono fermarsi: la tappa è ancora molto lunga e faticosa). Di fronte, l'immenso ghiacciaio del Ruitor.
Ripartiamo lungo la Comba des Usselettes, verso il Passo Alto. La salita (350 m D+ circa) è impegnativa, ma priva di difficoltà tecniche (occhio solo a non perdere la traccia: teniamo sott’occhio i segnavia); l’ultimo tratto, su ghiaione, è un poco sdrucciolevole. Il Passo Alto (2.856 m) ci premia con uno splendido scorcio sui sottostanti Lacs des Usselettes.
La successiva discesa è lunga (800 m D- circa) e ripida, su sentiero misto pietraia, fino alla piana dell'ex Bivacco Primoud. Da lì infatti riparte la seconda, consistente salita (800 m D+ circa) al Col des la Crosatie: una rampa lunga ma regolare, su ottimo tracciato. L’ultimo tratto è su pietraia, più ripido ed esposto (e infatti attrezzato con un cavo di sicurezza).
Dal Col des la Crosatie (2.826 m) la vista è spaziale e abbraccia tutti i Quattromila valdostani. Per i palati insaziabili, la vicina Pointe De la Crosatie (2.926 m) offre un panorama a 360°.
Approcciamo quindi la lunga discesa (1.250 m D- circa) su bel sentiero. Il tratto successivo al Lac du Fond, lungo il Torrente du Fond, è molto godibile e bucolico. Infine siamo a località Clusaz, da cui percorrendo un breve tratto di strada, giungiamo a Planaval.
Il ghiacciaio del Rutor è il terzo della Valle d’Aosta e misura ben 829 ettari. Per la sua estensione regolare e pianeggiante è visibile da buona parte delle vette valdostane e viene utilizzato dai piloti per esercitazioni di atterraggio su ghiaccio.
Sul promontorio roccioso che domina il Lago Rutor sorge la Cappella di San Grato e Santa Margherita.
Tra il XVI e il XVII secolo ci fu un innalzamento della temperatura che, sciogliendo parte del ghiacciaio del Rutor, provocò una terribile slavina che travolse il villaggio di La Thuile. In seguito a questa tragedia il Vescovo d’Aosta concesse l’ostensione delle reliquie di San Grato in una processione al Lago Rutor, per chiedere la protezione divina contro la forza devastatrice delle valanghe e delle slavine.
Le Cascate del Rutor sono un autentico prodigio della natura. L’erosione delle acque provenienti dal ghiacciaio hanno scolpito le rocce secondo la loro differente durezza (gli enormi gradini che l’acqua non ha sgretolato sono costituiti da rocce più resistenti all'erosione).
La motsetta (o mocetta) è un prodotto tipico della Valle d'Aosta: si tratta di un antico salume costituito da un pezzo di carne essiccata in salamoia e insaporita con diverse erbe (aglio, alloro, rosmarino, salvia). Nacque oltre dieci secoli fa dall’esigenza di conservare a lungo la carne per il fabbisogno invernale della famiglia.
Ne esistono varie tipologie, a seconda della stagionatura e della della carne, che può essere di bovino ma anche di capra, pecora, asino, cavallo, oppure di selvaggina (camoscio e stambecco).
Rifugio Deffeyes, poco sopra il Lac du Rutor. Tel. 0165 884239
Paramont Hotel, a Planaval. Tel. 0165 97106
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Aosta con cambio a Prè Saint Didier.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!