Tappa veloce e facilissima, molto scorrevole, caratterizzata da un lungo tratto su asfalto e dai bei borghi di Montaguto e Panni.
Segnaletica assente, bene monitorare la traccia GPS (il percorso è comunque assolutamente intuitivo).
Unico punto acqua a Montaguto.
Lasciamo Orsara di Puglia su strada, attaccando la lenta salita (250 m D+ circa) verso la cima della Montagna; dopo un chilometro, passiamo su strada bianca (con un brevissimo intermezzo nuovamente su strada), circondati dalle pale eoliche. Una volta in cima (957 m) pieghiamo verso sud e procediamo sulla dorsale scendendo (200 m D- circa) agilmente fino al bel borgo di Montaguto, che vale la pena visitare.
Dal paesello in poi la tratta è interamente su strade asfaltate secondarie. Scendiamo ancora (300 m D- circa) fino a superare dapprima la statale, quindi (subito dopo) il Torrente Cervaro. Dopo un tratto in piano, riprendiamo a salire (350 m D+ circa); poi ci stacchiamo dalla strada principale e ne prendiamo una più piccola sulla destra, fino ad arrivare agilmente al borgo di Panni.
"A luogo desti il nome e a noi pastori, ai dubbi, alle ferite e alle paure, a selve, all'acque, ai venti ed agli amori. Coi nostri fiati e affanni qui danzasti, per boschi, monti, ripe e valli scure, in questa vita poi sfinisti".
Sono le parole che Renato De Michele dedica al dio Pan (protettore dei greggi e dei campi coltivati), leggendario fondatore del borgo di Panni. Il mito continua ad essere tramandato con la musica degli zampognari, strumento, secondo alcuni, dedicato proprio alla divinità suddetta.
Nel comune di Montaguto si può ammirare il panorama sulla valle del Cervaro dal Belvedere dell'Ariella, così amato dai paesani da meritare un grande murales, che recita: Stare estati a consumar le suole solo per guardare il mondo dall'Ariella.
Tra il comune di Panni e quello di Accadia si erge il monte Crispignano, che con i suoi 1.105 m è uno dei più alti della Puglia. Alle sue pendici si trovano due santuari: quello della Madonna del Bosco, nel comune di Panni, e quello della Madonna del Carmine, nel comune di Accadia.
Quest'ultimo è stato costruito a seguito dell'apparizione della Vergine a un pastorello (perché poi appaiono sempre ai/alle pastorell*, mai ai pastori...). La prima cappella, edificata nel luogo dell'apparizione, risale al XII secolo; numerose furono le ricostruzioni e l’ultima risale agli anni Sessanta del Novecento, in seguito ai danni provocati da un terremoto nel 1962.
Nel borgo Bovino, un altro comune della valle del Cervaro, sono presenti le Cantine Cerrato: si tratta di un enorme ambiente sotterraneo che probabilmente serviva per l'approvvigionamento idrico della città nel periodo romano.
Formaggio tradizionale dei Monti Dauni è il caciocavallo podolico dauno, un formaggio a pasta filata ottenuto da latte vaccino.
Dalla classica forma a sacchetto, può stagionare anche per lunghi periodi raggiungendo un sapore molto intenso, quasi piccante.
La podolica, che fornisce il latte, è una razza bovina di colore grigio, allevata nell'Appennino del Sud Italia: animale dalle antiche origini (sembra sia stata addomesticata nel IV millennio a.C. in Medio Oriente), è presente sul Gargano sin dal IV secolo a.C..
Piatto della zona sono anche le patat' a' la munacennia, patate lesse condite con olio, aglio e peperoncino.
Un piatto tipico per la Pasqua è l'agnello cas' e ova (cacio e uova), cotto al forno.
Il Rifugio di Pan, a Panni. Tel. 0881 965049
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus partendo dalla città di Foggia.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!