Tappa di media lunghezza lungo il Cammino del Salento, abbastanza semplice.
Il tracciato, principalmente sulla costa e molto panoramico, presenta diversi punti dove si può fare un bagno spettacolari calette.
La tappa rappresenta un'estensione del Sentiero Italia (che termina a Grottaglie), ideata per estendere il cammino pugliese alla bellissima costa salentina.
Unico punto acqua a Porto Badisco.
Lasciamo Otranto e, tramite un trekking costiero mozzafiato, raggiungiamo la Torre del Serpe, quindi il piccolo Lago Rosso (ex cava di bauxite). Superate le cave, dopo circa 2 km incontriamo la strada asfaltata e passiamo per il Faro Palascìa (il punto più a est dell’Italia). Giungiamo a una discesa e, tenendo la sinistra, torniamo verso la costa attraversando una piana da paesaggi irlandesi: in lontananza spicca Torre Sant’Emiliano, che raggiungiamo seguendo il sentiero.
Dopo 2 km raggiungiamo Porto Badisco, ottimo punto per un bagno rinfrescante (dove, secondo l'Eneide di Virgilio, approdò Enea in fuga da Troia). Dalla sabbia, sul lato sinistro, si nota un singolare fenomeno: una sorgente d’acqua dolce dà vita a un piccolo rigagnolo lungo pochi metri, che finisce in mare pochi metri dopo (si tratta di uno degli ultimi rami del fiume sotterraneo in cui convogliano le acque della Valle dei Cervi).
Tramite sentieri, immersi nella piana, tra casolari vuoti, prati infiniti ed ecomostri abbandonati, arriviamo infine a Santa Cesarea Terme, dove si può ammirare la Chiesa Madre del Sacro Cuore, le scritte in ebraico sulla facciata della Porta d’Oriente e Palazzo Sticchi. Da non perdere la bellissima baia di Porto Miggiano.
Il paese di Santa Cesarea Terme è nato negli ultimi anni dell'Ottocento, grazie alla presenza delle preziose acque termali. Leggenda vuole che le acque sulfuree si siano sviluppate dalla putrefazione dei giganti Leuterni uccisi da Ercole; la versione cristiana invece vuole invece siano nate dalle fiamme che salvarono la fanciulla Cesarea dalla follia del padre.
Le acque termali sgorgano in 4 grotte naturali, i cui nomi non sono molto fantasiosi: Gattulla, Fetida, Sulfurea e Solfatara. Lo stabilimento termale, inaugurato nel 1910, attinge l'acqua dalle grotte e ha dato vita al borgo, divenuto una nota cittadina turistica.
Non distante da Santa Cesarea Terme, nella località di Porto Badisco, c’è la Grotta dei Cervi, con più di 3.000 pitture rupestri, definita la Cappella Sistina della Preistoria.
Scoperta nel febbraio del 1970, con i suoi 2 km di tunnel e camere rappresenta uno dei complessi pittorici più importanti del Neolitico. I pittogrammi (3000 - 4000 a.C.) sono stati realizzati con ocra rossa e guano di pipistrello; si vedono mani di bambini, scene di caccia tra cui quella ai cervi (da cui il nome), molti simboli astratti.
Il pittogramma più conosciuto è il Dio che balla, simbolo della grotta (attualmente non visitabile per proteggere i preziosi dipinti).
Poco fuori Otranto si trova un piccolo lago a forma di cuore, il Lago Rosso, in mezzo alle rocce rosse di una vecchia cava di bauxite: un tempo (dal secondo dopoguerra agli anni Settanta) vi si estraeva il minerale che veniva poi inviato a Marghera per la produzione dell'alluminio.
Chi arriva a Santa Cesarea Terme è subito colpito dalla maestosità di Villa Sticchi, costruita a fine Ottocento in stile moresco poco distante dal mare.
Con il suo stile arabeggiante e i suoi mille colori simboleggia un punto d'incontro con il vicino Oriente: Carmelo Bene la utilizzò come incipit del film Nostra signora dei Turchi per ricordare il passato ibrido di questi luoghi. L'edificio è caratterizzato dalla grande cupola rosso porpora e da quattro torri angolari; le pareti sono ricoperte di decorazioni pittoriche fatte di motivi arabeggianti e floreali.
Tutta la costa pugliese è cosparsa di torri, usate come fari o punti di avvistamento e segnalazione soprattutto nel periodo delle incursioni saracene: sono state gli occhi della Puglia verso il Mediterraneo.
Nel territorio di Santa Cesarea Terme ce ne sono ben cinque poste in comunicazione visiva tra loro.
Il rustico leccese è uno dei prodotti tipici del Salento: si può assaggiare in qualsiasi bar e mangiare passeggiando.
È un disco di pasta sfoglia ripieno di besciamella, mozzarella e pomodoro e viene servito caldo... occhio a non scottarvi!
Villa Cesarea Dimora di Charme, a Santa Cesarea Terme. Tel. 349 333 4540
Santa Cesarea Terme B&B, a Santa Cesarea Terme. Tel. 344 233 6251
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!