Tappa abbastanza corta, senza grossi dislivelli se non la salita (opzionale) al Monte Agnello, per un giro ad anello che ci regala un balcone sulle Pale di San Martino e sulla Catena del Lagorai, che per la sue forme alpine rappresenta una mosca bianca nell’arcipelago dolomitico.
Qualche tratto leggermente esposto nella cresta sommitale del Monte Agnello.
Rischio di zecche.
Unici punti d'acqua nelle strutture a Passo Pampeago.
Dal passo possiamo percorrere un interessante giro ad anello per raggiungere la cima di Monte Agnello: dopo un comodo tratto su carrozzabile semipianeggiante, affrontiamo uno strappo in salita (100 m D+ circa), arriviamo sulla cresta e poco dopo sulla cima. Bella la vista sulla parete sud-ovest della Marmolada, Cima d'Asta, le Pale di S. Martino e la vicina catena del Lagorai…
Continuiamo sulla cresta e iniziamo la discesa (550 m D- circa): passando per il Rifugio Agnello e superando ampi pratoni, guadagniamo la strada in prossimità dell’abitato di Pampeago, da cui su stradina risaliamo (200 m D+ circa) al Passo di Pampeago.
Riprendiamo il sentiero nel bosco e, in comodo saliscendi, proseguiamo agilmente fino al Passo di Lavazè (1.800 m). Bellissima la vista sull’infinita parete est del Catinaccio, con la quale salutiamo le Dolomiti.
La Magnifica Comunità di Fiemme di Cavalese è un’istituzione simile alle Regole cadorine: i membri della comunità (chiamati “Vicini”, tali solo se residenti in loco da almeno vent’anni) gestiscono il patrimonio collettivo composto dalle proprietà silvo-pastorali, nonchè i beni storici e culturali.
La differenza, rispetto alle Regole Cadorine devote alla Serenissima, è che la Magnifica Comunità di Fiemme un tempo era alle dipendenze dei principi vescovi di Trento - che avevano nel bellissimo palazzo della Magnifica la propria sede estiva.
Il palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, nella vicina Cavalese, è un sontuoso esempio dell’architettura rinascimentale della Val di Fiemme.
Al suo interno ospita una pinacoteca dove si possono ammirare i capolavori della Scuola pittorica Fiemmese.
Per maggiori info, orari e biglietti, si veda il seguente LINK.
Il puzzone di Moena deve il suo nome a una trasmissione radiofonica RAI: un inviato soprannominò così il formaggio nostrano, dall’inconfondibile e persistente odore.
Il suo nome in ladino è spretz tzaori, che vuol dire "pressato e saporito": gli allevatori usavano pressare il formaggio il più possibile per ricavarne maggiore quantità di burro.
È un formaggio dal sapore deciso, quasi piccante, amato molto dai contadini di un tempo, di cui arricchiva la povera dieta rurale.
Malga Daiano Da Nello, poco a nord del Passo di Lavazè (il gestore Nello è un personaggio davvero pittoresco, da conoscere). Tel. 337 452 935 - 337 452 935
Albergo Bucaneve, a Passo Lavazè. Tel. 0462 340506
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Stava, partendo dalla città di Trento con cambio a Cavalese.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!