Questa tappa è stata documentata grazie al contributo di Pilar del Mar.
Tappa abbastanza breve, caratterizzata perlopiù dalla lunga discesa dal Col de Vessonaz.
Dal passo è magnifico il panorama sul Mont Gelè (3.518 m) e sul Grand Combin (4.314 m).
La prima parte di discesa dal Col de Vessonaz è ripida (ma senza essere esposta) e sdrucciolevole a causa del fondo ghiaioso: prestare attenzione.
Riprendiamo l’Alta Via 1, perdiamo appena quota e proseguiamo su sentiero ben battuto, in traverso panoramico, affacciato sul vallone di Saint-Barthélemy. Una rampa veloce (100 m D+ circa) ci porta al Col de Chaleby, da cui parte un secondo, scorrevole traverso; avvistiamo un piccolo lago, sulle cui rive sorge il Bivacco Rosaire et Clermont.
Affrontiamo il consueto strappetto finale e siamo al Col de Vessonaz (2.794 m). Oltre il selvaggio vallone sottostante (Comba de Vessonaz), ammiriamo il massiccio del Grand Combin (4.314 m) e la piramide del Mont Gelé (3.518 m).
Ci aspetta una lunga discesa (1.400 m D- circa). La prima parte, fino alla testa del vallone, è piuttosto ripida e su fondo ghiaioso, occorre fare attenzione a non scivolare. Quindi, attraversiamo il bel vallone in falsopiano, per poi discendere nuovamente nel bosco costeggiando il torrente Buthier, su comodo sentiero. Con una breve risalita, superiamo l’Orrido di Betenda e, poco dopo, siamo al paesino di Oyace.
Oyace si trova in Val Bionaz, una laterale della Val Pelline, rinomata per il suo clima rigido, tanto da essere chiamata “valle fredda”.
Lungo la discesa per Oyace tocchiamo diversi alpeggi.
La stagione dell'alpeggio inizia con la monticazione (inarpain, in patois), cioè la salita all'alpe, che avviene tra la fine di maggio e la metà di giugno; e termina con la demonticazione (desarpa), cioè la ridiscesa in pianura che avviene a fine settembre. La vita nell’alpeggio non è molto cambiata nel corso dei secoli in quanto è legata alle immutabili leggi che regolano i rapporti tra uomo, natura e animali.
Proprio sopra al paese di Oyace si può ammirare una torre ottagonale chiamata Tornalla. La sua costruzione viene stimata intorno all’anno Mille, che ne farebbe pertanto il castello più antico della Valle d’Aosta.
Una leggenda popolare narra che la torre sarebbe stata costruita da un gruppo di Saraceni rifugiatisi in Valpelline.
La brossa è il risultato della lavorazione del siero residuo della lavorazione della Fontina. Si tratta di un latticino a pasta molle e burrosa e viene tradizionalmente mangiato con la polenta; se ne ricava anche un burro pregiato, meno calorico di quello prodotto con la panna.
Camping Lac Lexert, in frazione Chentre, a circa 2 km da Oyace. Tel. 0165 730109
Punto di partenza NON raggiungibile in macchina.
La località raggiungibile in macchina più vicina è Venoz.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Ville Sur Nus, partendo dalla città di Aosta.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!