Questa tappa è stata documentata grazie al contributo di Silvia Schönsberg.
Tratta di media lunghezza ma rapida: tutta in discesa, nel bosco, con begli scorci sulla Valle dell’Adige, le cime circostanti e le Dolomiti del Brenta.
Protagonisti della tappa, i masi e la splendida cittadina di Salorno, piena di giovani e vita.
Rischio di zecche.
Unici punti d’acqua presso la casa forestale e il Rifugio Sauch.
Su comodo sentiero, partiamo in piano costeggiando dall’alto la Valle dell’Adige. Superata a mezzacosta la conca di Val Fredda, giungiamo ad una grande casa forestale; poco dopo, iniziamo la lunga discesa (950 m D- circa). Su buon tracciato, superiamo Baita Felice, il Rifugio Sauch e visitiamo il Roccolo di Sauch (un labirinto di siepi, ideato per catturare gli uccelli). Proseguendo, intercettiamo una comoda carrozzabile che ci conduce fino a Salorno, attraversando i bei vigneti locali.
Siamo giunti nella Valle dell’Adige, sul confine invisibile tra comunità italiane e comunità tedesche. A Salorno merita una visita il bel castello di Haderburg, arroccato su una rupe, con vista maestosa.
Siamo al confine tra Sud-Tirolo e Trentino.
Südtirol e Alto-Adige indicano entrambi la provincia di Bolzano. La differente denominazione, che anche negli ultimi tempi ha suscitato polemiche, sta nel punto di osservazione: se si guarda al passato imperiale, la provincia è la parte sud del Tirol austriaco; dal punto di vista dell’Unità d’Italia, la provincia è invece l'area settentrionale del bacino dell’Adige.
La creazione dell'Alto-Adige deriva dalla suddivisione amministrativa dell’occupazione napoleonica.
Nel secondo dopoguerra la Regione ha ottenuto uno Statuto Speciale che però non ha impedito la nascita di un movimento indipendentista nel Sudtirolo, più legato all’Austria asburgica, a cui dopo la Grande Guerra era stato unito il Trentino, da sempre di sentimenti più italiani. Durante gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, queste forti istanze indipendentiste hanno portato a numerosi attentati terroristici con una conseguente spaccatura fra gli abitanti di cultura tedesca e italiana.
Oggi il clima politico è più sereno e la Regione una delle più prospere d’Italia.
Il Roccolo Del Sauch è una costruzione vegetale molto antica: serviva per catturare gli uccelli migratori.
Posizionato sulla rotta migratoria da Nord a Sud, è stato costruito modellando le piante fino a formare un vero e proprio labirinto: al centro veniva posto un uccello di richiamo (di solito una civetta o un uccello predatore) che attirava gli uccelli; una volta radunati nel roccolo venivano spaventati dalle voci umane e scappando rimanevano incastrati nelle reti posizionate tra i rami.
Gli uccelli catturati erano tradizionalmente usati per cucinare polenta e osei. Oggi la pratica è vietata, ma il Roccolo è visitabile e rimane simbolo di un passato contadino a stretto contatto con la natura e i suoi ritmi.
Numerosi sono i vini che potrete assaggiare a Salorno: il Pinot Nero (che qui ha un’acidità particolare), la Schiava, il Pinot Grigio, il Müller Thurgau.
Oppure il Lagrein, un vitigno autoctono della Val d’Adige, un rosso che sin dall’alto Medioevo è stato apprezzato alla tavola dei potenti locali.
Rifugio Sauch, località Sauch. Tel. 0461 683768
Ostello Dr. Josef Noldin, a Salorno. Tel. 0471 884356
A Salorno sono presenti diverse strutture ricettive (alberghi e B&B).
Punto di partenza NON raggiungibile in macchina.
La località raggiungibile in macchina più vicina è il Maso Giovanni.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Grumes, partendo dalla città di Trento.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!