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Tappa

231

Cisternino > Ostuni

Lunghezza
16.2
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
124
m
-
305
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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54968769
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Una tappa di media lunghezza, molto facile, che alterna piacevoli momenti tra gli uliveti e i trulli a lunghi tratti su asfalto.

Entriamo nell'alto Salento: il borgo di Ostuni vale ogni passo speso!

Note particolari

La tratta rappresenta una variante al Sentiero Italia (che termina a Grottaglie), preferita per estendere il cammino pugliese alla bellissima costa salentina.

Buona parte del percorso è su strade asfaltate, pur poco trafficate: prestare attenzione.

Segnaletica assente per buona parte del cammino: bene monitorare la traccia GPS (specie tra gli uliveti, dove i tracciati sono parecchi).

Punti acqua assenti.

Bellezza
periodo
Tutto l'anno
PERCORRIBILITà
INTERESSE
Culturale
Enogastronomico
RAGGIUNGIBILITà
Culturale
Enogastronomico
PERCORSO

Attraversato il prezioso centro storico di Cisternino, lasciamo il paese e proseguiamo verso nord-est lungo una strada asfaltata. Dopo circa 1 km, presso un bivio, incontriamo il Santuario della Madonna d'Ibernia. Proseguiamo su asfalto per altri km in direzione del Monte Fergole; passati su strada sterrata rossa, tra gli uliveti, ci affacciamo sul versante settentrionale, da cui avvistiamo il Mar Adriatico.

Una ripida ma breve discesa su stretto sentiero (50 m D- circa, unico tratto leggermente tecnico del percorso) ci conduce al largo sentiero sottostante, che prendiamo verso destra, a mezzacosta. Lo percorriamo agilmente per circa 1 km, quindi svoltiamo a destra su una breve salita e raggiungiamo un cancello chiuso: svoltiamo a sinistra e seguiamo il muretto a secco. Proseguiamo lungo il comodo sentiero, con diverse svolte (bene usare il GPS), di fatto costeggiando il ciglione.

Quindi passiamo su asfalto e proseguiamo per tanti (ma veloci) km su strada, comunque in ambiente piacevole, fino a immetterci sulla provinciale e arrivare poco dopo nel magico cuore di Ostuni, con le sue vie preziose e il panorama da incanto.


COSA SAPERE

Il borgo di Ostuni è rinomato per la sua straordinaria bellezza.

Le case si arrampicano serrate fino alla cima del promontorio, caratterizzate dal bianco luminoso delle loro mura. Per questo motivo viene anche chiamata la città bianca; le case dipinte con la calce bianca ebbero la funzione di disinfettare il borgo e renderlo il più possibile asettico dopo le ondate di peste che colpirono il borgo nel XVII secolo.

Il bianco lucente delle case, tipico dei borghi del nord del Salento, riesce inoltre a illuminare gli stretti vicoli - simili a quelli d’una qasba araba (cittadella fortificata), dove il sole non arriva.


Si fa risalire il primo insediamento nell'area di Ostuni ai Messapi, uno dei tre popoli  provenienti dall'Illiria che formarono la Japigia, l'Apulia romana.

Goffredo III, conte di Ruggero II di Sicilia, costruì nel 1148 il castello in cima alla collina dove oggi sorge il borgo di Ostuni - castello di cui oggi rimangono la torretta e il Giardino Zurlo. Federico II portò un notevole sviluppo anche in questa zona, ma fu con gli Angioini che Ostuni prosperò, si aprì ai commerci e vide le sue prime fortificazioni. Gli Aragonesi proseguirono le politiche angioine rinforzando l'assetto difensivo della città (con l'installazione di quattro torrioni) e potenziando i commerci: al riguardo si distinse la comunità ebraica locale, in particolare nel traffico dei prodotti tessili.

Sotto il governo spagnolo Ostuni visse il suo periodo di massimo splendore: l'assetto difensivo del borgo medievale costrinse la popolazione, in forte aumento, a sfruttare al massimo gli spazi all'interno delle mura creando così lo spettacolare dedalo di vie e viuzze.


COSA VEDERE

Fiore all'occhiello del centro storico di Ostuni è la Basilica Minore, costruita nel XV secolo nella parte alta del borgo.

La facciata è uno stupendo esempio di architettura tardo gotica, con due archi a mezze lune che si appoggiano sul timpano centrale dove risplende il rosone a 24 raggi, un'opera di straordinaria fattura che, per grandezza, è il secondo rosone d'Europa. L'interno a croce latina, ricostruito nel Settecento, è composto da 3 navate arricchite dalle cappelle in stile barocche e dal soffitto affrescato. Il 26 agosto davanti la basilica i cavalieri attendono l'uscita della statua di Sant'Oronzo per iniziare la Cavalcata di Sant'Oronzo, la più importante festività del paese.

Accanto la Basilica è presente l'Archivio Capitolare che possiede un patrimonio storico artistico di notevole interesse: dai manufatti messapici (VII-II secolo a.C.) fino all'ostensorio (il contenitore sacro delle ostie) in argento del Seicento. Di particolare rilievo sono anche le numerose pergamene di epoca medievale (oltre duecento) e il singolare Cristo in cera con un'apertura sull'addome che permette di vedere le viscere, risalente al XVII secolo.


Non lontano dalla basilica, nell'ex convento carmelitano delle Monacelle, c'è il Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia meridionale, dove è possibile ammirare i resti della donna di Ostuni, una donna in gravidanza vissuta 28.000 anni fa.

I resti della donna, che indossava un particolare copricapo composto da piccole conchiglie, furono trovati nel 1991 da Donato Coppola all'interno della grotta di Santa Maria di Agnano; la scoperta fu di notevole importanza sia per lo stato di conservazione dei resti umani sia per l'assetto funerario che ha permesso agli archeologi di fare luce su molti aspetti dell'uomo paleolitico. Oltre quello della donna di Ostuni numerosi sono stati i ritrovamenti di resti umani, animali e di ceramiche che rendono il museo un luogo di forte interesse.

Per maggiori info su orari e biglietti, si veda il seguente LINK.


A circa 2 km dal borgo di Ostuni si può visitare il Parco Archeologico e Naturalistico di Santa Maria d'Agnano, l'area ove stati ritrovati i resti della donna di Ostuni.

La grotta del ritrovamento, usata nel paleolitico per scopi propiziatori e rituali, è stata utilizzata fino al Medioevo. All'interno del parco, visitabile nel periodo estivo, è presente anche il Santuario di San Biagio, costruito sulla roccia e arricchito dai resti degli affreschi di carattere bizantino.

Per maggiori info su orari e biglietti, si veda il seguente LINK.


Nella vicina Montalbano di Fasano, lungo l'antica via Traiana, è presente il Dolmen di Montalbano, un monumento megalitico che faceva parte di un luogo sacro alle popolazioni neolitiche che abitarono la zona.

Il dolmen è all'interno del Parco Naturale Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, che mira alla preservazione delle suggestive dune sabbiose che formano l'area umida di Fiume Morelli; gli specchi d'acqua salmastra ospitano un impianto di acquacoltura biologica, tra cui spicca la coltivazione del pomodoro Regina.

Per maggiori info sul Parco, si veda il seguente LINK.

COSA MaNGIARE

Fin dal periodo ellenico, la zona di Ostuni fu ottima per la produzione di vini.

Nei comuni di Ostuni, San Vito Normanno e Carovigno si producono i vini Ostuni DOP: un bianco composto dai vitigni Impigno e Francavilla, e un rosso, l’Ottavianello, che è composto per l'85% dal vitigno omonimo.


Il pomodoro regina di Torre Canne è una varietà coltivata all'interno del Parco naturale regionale Dune Costiere e Torre Canne.

Presidio Slow Food dal 2011, è chiamato regina per la corona sul picciolo. Coltivato su terreno sabbioso, in particolare lungo le lame (corsi d'acqua stagionale), è caratterizzato da una spessa buccia, dovuta alla vicinanza al mare. Questa caratteristica gli permette di conservarsi fresco fino all'anno successivo.


Piatto tipico di Ostuni è la 'ncapriata, composto da una purea di fave e la cicoria saltata.

L'amarezza della cicoriella della Murgia meridionale si sposa alla perfezione con la dolcezza della purea di fave. Alcuni sostengono che il nome venga dal termine greco kapyridia, che stava ad indicare una polenta di grano simile alla purea di fave.

DOVE DORMIRE

Monaci di Bose, a Ostuni  (a 4 km dal paese). Tel. 0831 304390 - 0156 79185


A Ostuni sono presenti numerosissime strutture ricettive (affittacamere, alberghi, B&B).


COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Brindisi.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza raggiungibile in treno, partendo dalla città di Brindisi.

Qui il LINK per controllare gli orari.

“Aggirandoci per le vie di Ostuni ci sentiamo come dentro una bomboniera, la luce rimbalza sulle bianche mura del magnifico centro”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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