Tappa di media lunghezza, tutta su asfalto in piano, di trasferimento. Il paesaggio dolce, tra gli ulivi secolari e i muretti a secco, ci conduce alle meravigliose spiagge di Torre Guaceto, passando per l'antico borgo di Carovigno.
La tappa rappresenta un'estensione del Sentiero Italia (che termina a Grottaglie), ideata per estendere il cammino pugliese alla bellissima costa salentina.
Segnaletica assente, bene monitorare la traccia GPS.
La tratta è quasi interamente su asfalto, pur su strade assai poco trafficate.
Unici punti acqua a Carovigno e Torre Guaceto.
Lasciamo il magico centro di Ostuni e, scesi appena, proseguiamo su una piccola strada asfaltata, superando una chiesa appena fuori paese. Camminiamo per diversi km nella medesima direzione (est-sudest) lungo la strada che, snodandosi tra i muretti a secco, corre a nord della statale fino ad arrivare a Carovigno. Merita una visita il centro storico del paese, col bellissimo castello.
Usciti da Carovigno pieghiamo verso nordest; dopo un breve tratto su statale, prendiamo una stradina a sinistra e, dopo 1 km, pieghiamo a destra, lungo il Sentiero degli Ulivi Secolari (il nome non inganni: è quasi tutto su asfalto). Dopo un breve intermezzo su terra rossa torniamo su strada e proseguiamo a lungo, fino ad attraversare la strada provinciale; dopo gli ultimi 2 km tra gli ulivi, superiamo la ferrovia passando in un sottopassaggio, quindi svoltiamo a sinistra per poi passare sopra alla statale tramite cavalcavia e giungere in breve al mare.
La Riserva Naturale di Torre Guaceto racchiude al suo interno un ambiente naturale unico, sia terrestre che marino.
Sulla costa numerose sono le calette sabbiose intervallate da canneti e aree di macchia mediterranea dove vive una ricca fauna, tra cui il fratino, un piccolo e raro uccello. L'area marina è uno vero e proprio scrigno di biodiversità, grazie alle numerose specie ittiche e vegetali; in particolare è alta la presenza della posidonia, una pianta molto utile alla conservazione dell'ambiente marino.
La riserva fu sottoposta a tutela a partire dal 1970 grazie all'interessamento della marchesa Luisa Romanazzi Carducci, entrata nel direttivo del WWF Italia. Nel 1981 l'area è entrata a far parte delle zone umide protette dal trattato di Ramsar e negli anni il suo mare è stato sempre insignito dalla Bandiera Blu.
Per maggiori info sulla riserva, si veda il seguente LINK.
Torre Guaceto si trova all'interno del comune di Carovigno, splendido borgo sovrastato dal Castello di Frasso, rinomato per la tradizione della Nzegna: si tratta di una festività religiosa che da più di 1.000 anni tramanda il gioco della bandiera.
Legata al culto della Madonna SS. Maria del Belvedere, la Nzegna viene festeggiata nei giorni che seguono la Pasqua con la cosiddetta battitura: due sbandieratori si esibiscono accompagnati dalle melodie dei flauti e dal ritmo dei tamburi. Il rito delle bandiere multicolori che vengono fatte sventolate viene chiamata battitura perché attraverso questo rito la popolazione carovignese, radunata in Largo Macchiavelli, vuole "bussare" al cuore della Madonna. Ad essere venerata è l'immagine della Madonna dipinta nella cripta situata sul colle Belvedere.
Simbolo della riserva di Torre Guaceto è la torre aragonese a base quadrangolare posizionata nella parte meridionale della riserva. Larga 16 metri per lato, la torre era dotata di una cisterna per la raccolta di acqua piovana che veniva usata come acqua potabile.
La torre faceva parte del sistema voluto da Carlo V per difendere le coste dalle scorrerie degli Ottomani. La zona di Torre Guaceto era particolarmente ambita per la presenza d’acqua dolce e per il riparo naturale fornito dalla laguna. Per migliorare il sistema difensivo le torri furono posizionate in maniera tale da poter comunicare visivamente l'una con l'altra.
In tutta la Puglia, e in particolare nell'area tra Brindisi e Bari, numerose sono le masserie: strutture agricole fortificate, appartenenti ai grandi proprietari terrieri che gestivano la campagna in maniera latifondista.
Erano piccoli nuclei indipendenti rispetto ai centri abitati; la corte interna costituiva una sorta di piazzale dove si incontravano i vari mestieri. Queste bellissime strutture, abbandonate con lo spopolamento della campagna, stanno oggi vivendo una seconda giovinezza trasformandosi in meravigliosi agriturismi dove, oltre a godere della pace della campagna, si possono riscoprire storie e tradizioni della cucina e della cultura pugliese.
Nella zona tra Ostuni e Carovigno è presente la masseria Santa Caterina (caratterizzata dall'alta torre ottagonale) che appare come un forte settecentesco. Molte altre sono le antiche masserie degne di nota: la masseria Carestia, la masseria Ottava, la masseria Cappuccini ed infine la masseria Ferri (caratterizzata dalla presenza dei classici trulli).
Poco fuori Carovigno si può attraversare il Sentiero degli Ulivi Secolari, situato nella piana degli ulivi e conosciuto anche con il nome di Itinerario dei Giganti per via degli enormi ulivi millenari: ve n'è uno la cui età stimata è di... tremila anni! Gli antichi ulivi assumono le forme più bizzarre e disparate, rendendo il paesaggio unico e suggestivo.
Diversi frantoi ipogei testimoniano come l'olivicoltura sia radicata in questa terra da tempi immemorabili.
La Riserva di Torre Guaceto racchiude al suo interno anche terreni coltivati. I prodotti dell'area sono stati raccolti dalla comunità Slow Food di Torre Guaceto in collaborazione con la Riserva; le coltivazioni sono state tutte convertite al biologico.
Un prodotto in particolare, che rischiava la scomparsa, è il pomodoro fiaschetto: si tratta di un pomodorino dalla buccia spessa (che si conserva dunque bene per l'inverno) e dal gusto dolce ed è un elemento essenziale della cucina dell'alto Salento.
A Carovigno numerose sono le bracerie - street food nostrano: quella di Giovanni Pomodoro è un'istituzione.
Gli spiedoni sulla griglia possono essere di carne, ma anche di pesce, con il polpo o la frittura mista. Tra le tante specialità sono da provare i gnummareddi: degli involtini fatti di frattaglie di agnello, prezzemolo, semi di finocchio e pecorino - il tutto racchiuso nello stesso budello, una vera leccornia.
Camping Villaggio Lamaforca, a Carovigno (metà tappa). Tel. 348 380 4846
A Torre Guaceto non sono presenti strutture ricettive. Poco prima di arrivarci, tuttavia, se ne trovano alcune.
Masseria Scianolecchia, circa 2 km prima dell'arrivo sul mare (richiede una piccola deviazione). Tel. 0831 989954
Casa vacanze Torre Aloe, circa 2 km prima dell'arrivo sul mare (poco a sud di Masseria Scianolecchia). Tel. 334 937 8344
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!