Tappa monotona media lunghezza, facile, senza nessuna complicazione.
La segnaletica è assente, ma è molto difficile perdere la traccia: si cammina sempre su sterrata.
Da Villaggio Buturo lasciamo subito la strada asfaltata per entrare in un bel bosco pulito che diventa, dopo poco, pineta.
Proseguiamo per tutto il percorso su larga strada sterrata, in saliscendi, senza intoppi né particolari momenti di interesse. A due terzi della tappa si incrocia la caserma forestale di Roncino, poco distante dalla quale è presente un’area picnic con punto acqua.
Villaggio Mancuso, una frazione di Taverna in provincia di Catanzaro, è una località turistica della Sila Piccola.
Caratterizzato dai villini con i tetti spioventi, è stato un luogo di villeggiatura dei primi decenni del Novecento. Nel periodo del boom economico sono fiorite le strutture residenziali e ricettive in stile alpino che ne hanno fatto una delle aree più in voga del Meridione, una sorta di "Cortina calabrese".
Completamente circondato dalle foreste (principalmente di pino laricio), Villaggio Mancuso deve il suo nome alla famiglia proprietaria di quella che oggi è la Riserva Poverella. Numerose sono le specie vegetali ed animali che vivono nella riserva e che si possono scoprire nel "Centro visite Monaco".
A metà del XX secolo Villaggio Mancuso era un ricercato luogo di vita mondana.
Nel Grande Albergo delle Fate, dichiarato monumento storico nazionale, si teneva l'Oscar dei due mondi, manifestazione che premiava le star del cinema attirando numerosi spettatori: vi si ricorda tra le altre la presenza di Vittorio Gassman e Sophia Loren. La struttura fu costruita interamente in legno negli anni '30 del Novecento (è strano trovare in Calabria una struttura che ricorda l'architettura austriaca) ed è stato per mezzo secolo il buen retiro invernale ed estivo del jet set italiano.
Oggi l'edificio è in stato di degrado e minaccia di essere abbattuto. Negli anni sono stati organizzati percorsi di visita guidati, bloccati però da problemi giudiziari.
Situato in località Monaco c’è il Centro visite Antonio Garcea in cui è possibile scoprire le meraviglie della Sila e delle sue aree protette.
Un centro polifunzionale costituito negli anni '80 che ha saputo far conoscere in modo creativo, attraverso percorsi ed attività, il patrimonio geologico, botanico e animale dell'area.
Numerose sono le iniziative per le scuole, ma anche per le persone con disabilità, come il "Sentiero per non vedenti". Il Centro comprende il Teatro Verde, la piazzetta Unicef, il giardino della cultura forestale, il vivaio della biodiversità silana e un antico villaggio rurale della Sila.
Per maggiori info su orari e biglietti, si veda il seguente LINK.
Non distante da Villaggio Mancuso, nei pressi del Lago del Passante, si trova il Sila Science Park: un'area naturale in cui si possono scoprire le caratteristiche di questo territorio attraverso uno spazio innovativo.
Per maggiori info su orari e biglietti, si veda il seguente LINK.
Verso il borgo di Taverna sono presenti i ruderi dell'Abbazia di Santa Maria di Peseca. Il monastero venne fondato dai monaci basiliani intorno al X-XI secolo non distante dal fiume Litrello.
Lungo il corso del fiume è possibile godersi la bellezza di diverse cascate.
Tra i tanti amari calabresi - che stanno conquistando il mondo - la Sila non poteva non avere il suo: l'Amaro Silano, nato nel 1864 da un’idea di Raffaele Bosco che decise di unire alle erbe officinali autoctone l'Aloe Ferox.
Imperdibile.
Sport Hotel Residence Bivacco del Parco, a Villaggio Mancuso. Tel. 0861 979551
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Sersale, partendo dalla città di Catanzaro.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!