Siamo nel Parco Nazionale della Sila e la tappa è piacevole, di media lunghezza e priva di difficoltà, sviluppandosi completamente in falsopiano (prevalentemente in discesa, con leggerissimi saliscendi).
Si cammina per la maggior parte del percorso nei boschi che proteggono dal caldo e dal sole.
Nei tratti di statale le automobili corrono veloci e in alcuni tratti il marciapiede è assente o comunque molto stretto (quando si attraversa il Lago artificiale di Passante per esempio): bisogna prestare molta attenzione.
Lasciamo il centro del paese e superiamo l'Albergo delle Fate; quindi ci addentriamo nel bosco camminando lungo la strada statale fino al Villaggio Racise, anch'esso molto caratteristico, dove possiamo fermarci per ristorarci e magari prendere un caffè. Senza attraversare il villaggio, svoltiamo a sinistra imboccando il sentiero e camminiamo immersi nel bosco per poco più di 1 km. Usciti dalla selva imbocchiamo nuovamente la statale e superiamo l’estremità meridionale del lago Passante. Nei successivi km bisogna prestare attenzione perché le automobili corrono veloci e in alcuni tratti il marciapiede è assente, o comunque molto stretto.
Lasciamo quindi la statale per imboccare una carrozzabile sterrata parallela a una pineta; ma dopo alcuni km ritorniamo su asfalto, su una strada fortunatamente poco trafficata. Ci godiamo una pausa al delizioso ristorante Faro della Sila; quindi affrontiamo l’ultimo tratto, dapprima su asfalto poi, infine, su sentiero. Con un leggero strappo in discesa, arriviamo quindi al santuario di Madonna di Porto.
Il santuario della Madonna del Porto deve il suo nome all'apparizione della Madonna (nella contrada di Porto di Gimigliano, nel 1753) a un brigante, il quale decise, in segno di redenzione, di costruire un piccola chiesa e realizzare un quadro in onore alla Madonna.
Da allora, durante il lunedì e il martedì di Pentecoste, il quadro miracoloso, oggi custodito nella Cattedrale di Gimigliano, viene venerato. I pellegrini in processione riportano l'immagine presso il Santuario costruito nei pressi della chiesa realizzata dal brigante. Durante le celebrazioni si assiste alla cunfrunta, in cui l'immagine della Madonna viene posta davanti alla statua di San Giuseppe.
Il comune di Gimigliano si situa tra la Sila Piccola e la Valle del Corace ed è diviso in una parte superiore (Susu) e una inferiore (Jiusu).
Il territorio comunale, che si estende nella zona del massiccio del Reventino, è caratterizzato dalla presenza di marmo rosa (detto “persichino”) e della pietra verde (ofiolite). L'origine geologica di questo territorio è al centro di molte ipotesi: Walter Alvarez, geologo statunitense, sostiene che il movimento tettonico che ha dato vita alle Alpi è lo stesso che ha originato il Reventino.
Il massiccio, le cui caratteristiche geologiche hanno scarsa somiglianza con quelle dell'Appennino, farebbe perciò parte della catena Alpino-Himalayana (che mette in collegamento la catena delle Alpi con la Corsica, la Sardegna, la Calabria, fino ad arrivare all'estremo Oriente).
Non distante da Gimigliano, nel comune di Carlopoli, sono presenti i ruderi dell'Abbazia di Santa Maria di Corazzo, edificata nell’ XI secolo dai Benedettini per poi essere ristrutturata dai Cistercensi nel secolo successivo.
Gli affascinanti resti del monastero sono legati alla storia di Gioacchino da Fiore, che fu l'abate di questa abbazia prima di fondare la congregazione Florense. Il monastero, in parte danneggiato dal terremoto del 1783, fu soppresso nel 1808 dal governo francese e cadde nell’oblio. Piccolo gioiello immerso tra i boschi silani, oggi è inserito nel censimento "I luoghi del Cuore" del FAI.
Nel vicino territorio di Decollatura è presente la Pietra di Fota, un enorme masso immerso nei castagneti e avvolto da un'atmosfera magica creata da diverse leggende: alcune narrano della gallina dalle uova d'oro, altre lo dipingono come la montagna delle fate… Grazie alle sue alte pareti rocciose, è meta ambita degli arrampicatori.
La soppressata è uno dei salumi più conosciuti del Mezzogiorno; le sue origini sono da collocare nell'area calabro-lucana. Il nome indica la pressione che si induce durante l'essiccazione e che le dona la classica forma appiattita.
Prodotto simbolo degli emigrati italiani all'estero, è realizzata con carne di suino tagliata a punta di coltello; ne risulta un insaccato dal taglio grossolano. All'impasto di carne, realizzato con le parti nobili del maiale, vengono aggiunti sapori e spezie - ovviamente, ogni zona ha la sua ricetta.
Al Santuario Madonna di Porto si può soggiornare campeggiando e usufruendo dei servizi; occorre contattare il prete. Tel. 366 154 1900
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza NON raggiungibile in bus.
La località raggiungibile con il bus più vicina è Taverna, partendo dalla città di Catanzaro.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile in treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!