Tappa lunga e impegnativa, con significativo dislivello positivo e un lunghissimo traverso.
A tratti spettacolare, il cammino è suggellato dalla cima del Monte Pin (2.420 m), da cui ammiriamo l'ampia e verdissima Val di Non e scorgiamo le cime del gruppo dell'Adamello -Presanella.
La tappa è una variante al Sentiero Italia (che rimane basso e percorre il fondovalle della Val Bresimo), preferita per l’eccezionale panoramicità del Monte Pin.
Per la sua lunghezza, la tratta è da affrontare nella sua interezza se si hanno gambe e polmoni allenati. Altrimenti, è possibile spezzarla alla Malga Binasia di Sopra.
Il tratto finale per il Monte Pin, talvolta un poco esposto, richiede esperienza, passo fermo e assenza di vertigini.
La segnaletica, nel traverso dopo il Monte Pin, non è sempre chiarissima e il sentiero è talvolta inghiottito dalla vegetazione, pur rimanendo la direzione molto intuitiva.
Unici punti d'acqua alla Malga Stablei e alla Malga Binasia di Sopra.
Lasciamo l’abitato, attraversiamo il Torrente Lavazzè e attacchiamo la lunga salita (1.300 m D+ circa). Dopo un ripido tratto nel bosco, il sentiero si immette in una carrozzabile e arriviamo alla Malga Stablei, con una fontana (da lì, chi è stanco può prendere il sentiero in discesa, arrivando a Bresimo, nel fondovalle).
La salita prosegue sul panoramico sentiero Allievi Bonacossa; i piccoli Laghi Grumi ci fanno rifiatare, quindi, dopo un ultimo tratto ripido e talvolta un po’ esposto, veniamo premiati dalla vetta del Monte Pin (2.420 m). La vista è notevole: gruppi del Brenta, Adamello-Presanella, Stelvio, l’intera Val di Non…
Dalla cima percorriamo un lunghissimo traverso (sempre aereo: facile, se non in alcuni passaggi ricoperti da pini mughi). Passiamo per la Malga Binasia di Sopra (dotata di un comodo bivacco), e da lì proseguiamo sempre in traverso. Poco dopo, un piccolo lago si presta a rinfrescare i piedi stanchi. Infine, prendiamo il sentiero sulla sinistra, che scende deciso (400 m D- circa) fino alla Malga Bordolona di Sotto.
Il nome Bordolona deriva dalla parola bordo che significa nebbia, in queste zone molto frequente.
All’imbocco della Val Bresimo si trova il Castello di Altaguardia, situato a 1.280 m, che ne fanno il castello più alto del Trentino e uno dei più alti d’Europa: è estremamente panoramico.
A lungo è stato un possedimento dei Thun, famiglia nobile tirolese; distrutto da un incendio nel 1639, a inizio Novecento venne trasformato in un maso.
Gli spätzle sono dei piccoli gnocchetti fatti di farina, acqua e uova (e spinaci, in un’ottima variante): la preparazione semplice e veloce li ha resi estremamente popolari in Germania, Austria a in Tirolo. Hanno una caratteristica forma a goccia, ottenuta grazie all’utilizzo dello spätzlehobel, una sorta di grattuggia che si utilizza per creare gli gnocchetti e lasciarli cadere direttamente nell’acqua bollente.
Una volta lessati, vengono tipicamente conditi con burro ed erba cipollina (e, volendo, funghi champignon, porri, panna, speck): minimo sforzo, massimo risultato!
Alla Malga Bordolona di Sotto, oltre agli squisiti piatti cucinati, si possono degustare degli ottimi formaggi, yogurt e il classico burro giallo, prodotto rinomato in tutto il territorio.
Bivacco Binasia, presso l’omonima malga (lungo il traverso da Monte Pin); molto confortevole, 8 letti, acqua, stufa. Sempre aperto.
Malga Bordolona di Sotto, in fondo alla Val Bresimo. Tel. 348 369 5792
Malga Bordolona di Sopra, ricovero dentro la stalla (a 30 minuti dalla Malga Bordolona di Sotto, lungo il percorso della tappa successiva); molto spartano, 6 letti. Sempre aperto.
Punto di partenza raggiungibile in macchina.
Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Trento con cambio a Cles.
Qui il LINK per controllare gli orari.
Punto di partenza NON raggiungibile con il treno.
Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.
Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!