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Fermento Lucano

Testo di Francesco Sabatini

Foto di Ariano De Lucia e Sara Furlanetto

Fin dall’inizio del viaggio alla scoperta del Sentiero Italia abbiamo portato la nostra energia nei borghi organizzando eventi. I camminatori e la gente del luogo si fondevano in un tutt’uno, creando un’atmosfera di scambio e partecipazione in luoghi spesso bloccati dall’inerzia dell’abbandono. Gli eventi sono stati anche un modo unico per entrare in contatto con le specialità locali in una godereccia atmosfera di festa

Al nostro passaggio in Basilicata, abbiamo incrociato il festival musicale Polifoníe. Nel suggestivo borgo di Rivello, immersi in musica e balli, abbiamo conosciuto nuovi e vecchi prodotti che raccontano di una terra viva e in fermento.

Scorcio del borgo di Rivello


Negli anni molti sono stati gli amici che ci hanno supportato nel nostro viaggio; tra le mie vecchie conoscenze torinesi, Antonio Vita - per gli amici Tony Life – è stato subito disponibile ad aiutarci nella programmazione delle tappe lucane.  Originario della Basilicata, Antonio da diversi anni si occupa dell’organizzazione di eventi musicali tra cui Citophono, progetto di APS Dittongo che ha organizzato il suo primo house concert proprio in una mia vecchia casa all'ombra della Mole Antonelliana. Dopo diversi tentativi di incrociare le nostre esperienze, il miracolo si è compiuto: saremmo passati a Rivello proprio nei giorni del festival musicale Polifoníe di cui Antonio è uno degli organizzatori. Da tre anni, insieme ad Ariano De Lucia e Marco Deodati, portano nelle piazzette di Rivello una rassegna cantautoriale che unisce nomi affermati a giovani musicisti. 


Erano i terribili giorni d'agosto in cui le montagne del Sud Italia erano devastate dagli incendi e i cieli solcati dai canadair. Ci stavamo spostando insieme a una carovana di walk-with-us (compagni di viaggio che si sono uniti alla nostra spedizione) e, dopo un bagno rinvigorente nelle gelide acque del fiume Noce, siamo arrivati nel borgo di Rivello. 

In cammino con i nostri cari walk-with-us

A ospitarci per la notte è stato il B&B Lo Straniero di Nino Sammartino e Martina Beccaria. Nino è nato e cresciuto a Milano ma le sue radici sono lucane,  il padre era originario del paese di Stigliano. Insieme a Martina, in zona Porta Romana a Milano, portano avanti l’Enoteca Vino in cui, oltre alla selezione di vini artigianali, propongono concerti e tante altre iniziative. Durante il periodo estivo lasciano le desolate terre del nord per trasferirsi nel borgo medioevale di Rivello portandosi con sé una nuova energia da donare alla località. 

Durante il Festival di Polifoníe Enoteca Vino ha proposto una piccola selezione di vini artigianali per accompagnare i concerti. Oltre ai vini venivano servite le birre di Bykes, un birrificio di Rivello nato dall’idea di Luciano Deodati e suo fratello Stefano. Luciano dopo aver ricoperto posizioni di rilievo per grandi marchi del settore alimentare (Campari) in giro per l’Italia e il mondo, ha deciso di tornare nella sua terra di origine a produrre birra col fratello. Un prodotto in grado di valorizzare le materie prime locali: il malto d’orzo viene da San Nicola di Melfi ed è coltivato soltanto in Basilicata e in Puglia; l’acqua di sorgente proviene dall’Appennino lucano. 

Birra Bykes

Un birrificio e un'enoteca che hanno creduto nel progetto culturale di Polifoníe quale una nuova spinta a un rinnovamento di mentalità: un enzima, un catalizzatore di processi di cambiamento.

E bicchiere dopo bicchiere, la grande comitiva di Va’ Sentiero, dopo tanta attesa, si è scatenata a suon di musica. Tornare a godersi dei momenti di convivialità, dopo la lunga pandemia, è stata una gioia immensa. Dal chiostro del monastero di Sant’Antonio dove abbiamo assistito ai concerti, siamo risaliti tra i vicoli del borgo per raggiungere Clementina, ormai una colonna portante del festival.

Due momenti del festival Polifoníe

Clementina è prima di tutto la proprietaria del Bar Pecorelli,  un luogo simbolo di Rivello: punto di ritrovo di artisti e spettatori. Tra i labirintici vicoli del borgo, Clementina rappresenta la liason tra passato e futuro. Un luogo divenuto da subito l’anima profonda di Polifoníe: una bottega magica d’altri tempi - piena di oggetti e prodotti; bar e alimentari,  dove passare dal caffè e brioche al vino e agli amari - accompagnati da formaggi e salumi del posto - è un attimo. Un luogo di prossimità che ha saputo nel tempo mantenere lo spirito dell’ospitalità e della convivialità. A rendere ancora più magica l’atmosfera è la mamma Menghina. Una giovane novantaquattrenne che a notte fonda ha alimentato la nostra voglia di fare festa con il suo “mandacetto” (una specie di organetto).

Da Clementina

Tra le vetrine delle credenze in legno piene di bottiglie di alcolici dimenticati, spiccano, sotto la curva del bancone, numerose buste di taralli. Mi è sembrato un ottimo rimedio per asciugare i fiumi di alcol bevuto. Non si trattava però di comuni taralli: per prima cosa, qui vengono chiamati biscotti, biscotti a otto - data la forma. Un prodotto tipico dell’area tra i comuni di Latronico e Lauria, realizzato con la farina di carosella, derivata dal grano caruso – varietà antica tipica del Pollino. Non sono rimaste molte aziende a portare avanti questa antica tradizione, divenuta il simbolo dei molti emigrati lucani all’estero. Tra queste c’è l’azienda dei Fratelli Viola, un’eccellenza locale che realizza i biscotti a otto ancora a mano. 

La lavorazione dei biscotti ad otto nell'azienda Fratelli Viola

Siamo andati avanti fino a notte fonda mangiando biscotti e lucanica (salsiccia essiccata conosciuta già al tempo dei romani), format ormai invincibile delle notti da Clementina. L’indomani, sparpagliati en plain air nelle verdi terrazze del B&B Lo Straniero, tutta la ciurma si godeva qualche ora di sonno in più approfittando di un prezioso giorno di pausa saggiamente programmato . Tra giri in bici con Sirino outdoor experience, bagni al fiume e chiacchierate nel borgo, ci siamo immersi nel ritmo compassato del festival.

L’ultima sera mi aspettava una piccola sorpresa: il concerto del giorno era organizzato nella terrazza di una casa privata in collaborazione con Citophono – concerti a domicilio, realtà associativa che ha preso vita da un gruppo di miei amici e che ho visto nascere. Rivedere così tanti volti cari dopo mesi di viaggio è stata un’emozione. Per non farci mancare qualche brindisi anche l’ultimo giorno, abbiamo bevuto l’amaro Nives: un liquore realizzato con le erbe spontanee del Sirino - un monte sopra Lagonegro, a pochi chilometri da Rivello. La formula di Nives intreccia il gusto amaro della genziana con quello fresco dell’anice e del finocchio, una formula trasmessa oralmente che racconta dei secolari pellegrinaggi al Santuario della Madonna del Sirino: ancora oggi, nel mese di settembre, la popolazione locale si sposta in massa al Santuario per trascorrere una settimana all’insegna della preghiera, della festa e della scoperta della natura. 

Il concerto organizzato da Citophono in collaborazione con Polifoníe

Giorni intensi e ritmi lenti ci hanno accompagnato anche nelle tappe successive della Basilicata. Un territorio pacato e vibrante in cui qualsiasi iniziativa è capace di accendere fermento. Tra Rivello e la Madonna del Pollino (ultima tappa lucana), abbiamo incontrato numerose iniziative (dream.Rivello; Wood Sound Festival, Arte Pollino, Pollino Music Festival ) che costituiscono ormai solide realtà.

Il borgo di rivello che si distende su tre colli

Insieme a incontri, arte e musica, l’enogastronomia locale è parte integrante di questo fermento. Mettere in mostra i propri prodotti è l’occasione per raccontare il territorio e, soprattutto, è l’occasione per dare gusto e sapore al ricordo di un’estate lucana


P.S.: NESSUN PEPERONE CRUSCO è STATO CELEBRATO NELLA REALIZZAZIONE DI QUESTO ARTICOLO ENOGASTRONOMICO SULLA BASILICATA