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Tappa

158

Bivacco Lago Nero > Lago Scaffaiolo

Lunghezza
21,5
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
930
m
-
870
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Questa tappa è stata documentata grazie al contributo di Andrea Franceschini.

Tappa lunga e impegnativa, segnata dalla discesa al Passo dell’Abetone e dalla lunga salita alla cima del Libro Aperto (1.937 m); ma di grande bellezza.

Ai consueti paesaggi aperti offerti dalla dorsale appenninica (passiamo vicino al Cimone, la vetta più alta dell’intero Tosco-Emiliano), si unisce l’unicità del Lago Scaffaiolo, una vera meraviglia dell’Appennino.



Note particolari

La tappa, pur non presentando difficoltà tecniche, è lunghetta e per buona parte in cresta. Da evitare in condizione meteorologiche instabili.

E’ possibile spezzare la tappa presso l’Abetone, dove sono presenti diversi alberghi e agriturismi.

Unico punto d’acqua in località Boscolungo dell’Abetone.

Bellezza
periodo
Maggio - Ottobre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
PERCORSO

Seguiamo il tracciato della Grande Escursione Appenninica, che entra subito nel bosco di faggi e scende (350 m D- circa) agilmente lungo il Vallone del Sestaione, a mezzacosta, verso l’Abetone. Giunti in località Boscolungo, possiamo scegliere di fermarci all’Abetone (a 1 km di strada) e prenderci una mezza giornata di riposo approfittando delle diverse strutture ricettive presenti in paese. 

Se invece scegliamo di proseguire, ci apprestiamo alla lunga salita (550 m D+ circa). Seguiamo il sentiero che, all’ombra di abeti rossi e bianchi, va risalendo su comoda carrozzabile alla Foce delle Verginette (1.501 m), appena a est del Monte Maiore, dove usciamo dal bosco e la vista si riapre. Quindi, superato il piccolo rifugio Casetta di Lapo, affrontiamo la rampa che decisa ci porta al Libro Aperto, monte così chiamato per la forma caratteristica, osservabile dal versante toscano. Il sentiero ci porta alla sella posta tra le due cime del “libro” (Monte Belvedere e Monte Rotondo), quindi guadagniamo la vetta più alta (1.937 m). Di fronte a noi, a nord, svetta il Monte Cimone (2.165 m), la cima più alta dell’Appennino tosco-emiliano, sormontato dalle antenne dell’osservatorio meteorologico. A ovest, intravediamo il Corno alle Scale.

Tra distese di mirtilli, proseguiamo sullo 00 in cresta, perdendo quota fino al Monte Lancino (1.709 m). Risaliamo a Cima Tauffi (1.799 m), quindi scendiamo nuovamente e camminiamo in saliscendi fino al Passo di Croce Arcana (1.669 m), subito dopo il quale troviamo il RIfugio Manzani. Aggiriamo da sud la vetta del Monte Spigolino e in dolce discesa arriviamo all’amena conca del Lago Scaffaiolo (1.775 m). Appena sopra, sorge il RIfugio Duca degli Abruzzi, il più antico dell’Appennino tosco-emiliano.

COSA SAPERE

Il Passo dell’Abetone è un valico utilizzato fin dall’antichità. Pare il suo nome sia dovuto a un enorme abete che venne abbattuto per la realizzazione della strada, talmente grande che non bastavano sei uomini per abbracciarlo.

Da queste parti (per la precisione nella frazione Boscolungo) soggiornò per un’estate, a inizio Novecento, il grande compositore Giacomo Puccini: questi luoghi ameni e silenziosi favorirono la composizione della celebre opera Madame Butterfly.


Il Lago di Scaffaiolo, che non è di origine glaciale come gli altri laghi dell’Appennino tosco-emiliano, ha degli aspetti insoliti: non ha quasi per niente vegetazione lacustre, non ospita pesci e la sua acqua, nonostante la mancanza di emissari evidenti, non evapora, neppure in piena estate.

Le credenze popolari hanno alimentato bizzarre leggende, secondo cui il lago sarebbe collegato al mare tramite una galleria sotterranea. Gli studi accademici hanno invece motivato il particolare fenomeno con l’impermeabilità del terreno e la quasi mancanza di vegetazione circostante: il lago conserva perciò l’acqua dalle piogge e dello scioglimento delle nevi, mentre le rigide temperature medie e le fitte nebbie spiegano la mancata evaporazione.

Per la sua peculiarità, il lago attirò l’attenzione del celebre poeta trecentesco Giovanni Boccaccio, il quale raccontava che, gettando una pietra nel lago, si provocavano terribili bufere.

COSA VEDERE

Dal Passo dell’Abetone si può scendere, seguendo la statale, al borgo di Cutigliano: un piccolo gioiello, un paese di cui si parla già in documenti dell’undicesimo secolo.

Nel centro storico è possibile ammirare il Palazzo dei Capitani della Montagna, costruito nel 1377 per ospitare l’ufficiale inviato da Firenze. Sulla facciata del palazzo si possono ammirare le insegne araldiche dei capitani che si sono susseguiti: ve ne sono ben 95.


COSA MaNGIARE

COSA MANGIARE

Tipica della zona è la patata bianca di Melo (una località sopra Cutigliano). Viene coltivata su terreni oltre i 1.000 metri d’altitudine, senza alcun trattamento chimico.

Ricca di amido e fosforo, è caratterizzata dal gusto delicato e dalla consistenza farinosa.

Vi si cucinano degli ottimi gli gnocchi al cucchiaio (così chiamati perchè vengono fatti facendo cadere dei pezzi di pasta direttamente nell’acqua bollente), conditi con salsa di formaggio.

DOVE DORMIRE

All’Abetone sono presenti diverse strutture ricettive (alberghi e B&B).


Rifugio Duca degli Abruzzi, presso il Lago Scaffaiolo. Tel. 0534 53390

COME ARRIVARE

Punto di partenza NON raggiungibile in macchina.

La località raggiungibile in macchina più vicina è il parcheggio Val di Luce.


Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Abetone, partendo dalla città di Pistoia.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Un sole promettente lascia il posto a una bufera di neve improvvisa, col vento che soffia da entrambi i versanti del crinale”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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