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Tappa

89

Crampiolo > Rifugio Crosta

Lunghezza
26.9
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
1491
m
-
1522
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa molto lunga, con salite lente e faticose; può però essere facilmente spezzata, approfittando dei diversi punti tappa.

I panorami sono aperti e bellissimi sulle montagne dell’Alpe Devero, sull’Alpe Veglia e sulla Val Cairasca. I momenti salienti sono la vista del Monte Leone (3.240 m: una  gigantesca piramide di pietra e ghiaccio) e il panoramico Sentiero dei Fiori.

Note particolari

Il tratto dall’Alpe Veglia al Rifugio Crosta è una variante al Sentiero Italia (che invece scende direttamente a San Domenico), preferita per motivi panoramici: la maggior fatica viene ripagata dalla bellezza del Sentiero dei Fiori.

La tratta è piuttosto consistente: i più stanchi possono spezzarla all’Alpe Veglia.

Nell'ultimo tratto di traverso che conduce al passo Valtendra, alcuni pezzi sono smottati; attrezzati con catena, sono passaggi esposti e occorre avere cautela e passo fermo.

Alcuni tratti attrezzati (quasi superflui) sul Sentiero dei Fiori, fino al Rifugio 2000.

Bellezza
periodo
Maggio - Ottobre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
PERCORSO

Scendiamo velocemente all'Alpe Devero . Superato l’ampio pianoro, su traccia battuta cominciamo la lunga salita verso il passo Scatta d’Orogna (800 m D+ circa), sorvegliati dall’imponente Punta della Rossa (o Rothorn, 2.887 m). Uno strappo iniziale ci porta all’Alpe Buscagna Inferiore, da cui comincia il Vallone di Buscagna, che risaliamo in falsopiano, con percorso molto panoramico, costeggiando il Rio omonimo. A nord ammiriamo il torrione del Monte Cervandone (3.210 m).

Superata la quota boschiva, la salita torna a farsi più ripida e giungiamo allo Scatta d’Orogna (2.461 m). Una veloce discesa (100 m D- circa) ci porta allo stretto Lago d'Orogna, che sembra un fiume. Comincia un traverso verso il vicino Passo di Valtendra: in alcuni tratti finali il sentiero, su terra, è smottato ed esposto (troviamo alcune catene), occorre prestare attenzione.

Iniziamo la discesa (750 m D- circa): dopo un primo tratto ripido, tra grossi pietroni, giungiamo al Pian Sass Mor e il sentiero si fa in falsopiano, fino alla bella Alpe Veglia. Di fronte a noi, ammiriamo l'enorme Monte Leone (3.240 m), una sorta di piramide monumentale di pietra e ghiaccio. Chi avesse scaricato le batterie, per spezzare qui la tappa.

Anziché proseguire sulla GTA, imbocchiamo la traccia verso la bocchetta sotto Punta Maror (200 m D+ circa), per prendere il Sentiero dei Fiori. Dalla bocchetta il panorama si apre sulla Val Cairasca - impressionante la vista della gola sottostante, scavata dai ghiacci e dall'acqua. Il Sentiero dei Fiori è un traverso in continuo saliscendi, molto panoramico e piacevole, largo e ben tenuto, con alcuni brevi tratti attrezzati (solo per sicurezza). Oltrepassiamo il Rifugio 2000 (dove arriva la seggiovia) e continuiamo in traverso verso località Moiero, dopo la quale siamo su comoda carrozzabile. Si cammina spediti, ma è lunga e la stanchezza si fa sentire. Infine giungiamo al Rifugio Crosta, posto in panoramica posizione all'ingresso dello stretto Vallone di Solcio, sotto il Monte Cistella (2.880 m). 


COSA SAPERE

Il Rifugio Crosta è gestito da Marina ed Enrico, una fantastica coppia che ha deciso di lasciare la pianura per seguire la grande passione per la montagna (la “chiamata” a gestire il Rifugio è arrivata mentre percorrevano il Cammino di Santiago).

Riservano agli ospiti una calda accoglienza.


COSA VEDERE

Dal Rifugio Crosta, guardando verso il Monte Cistella, pare di vedere un gigante che dorme sdraiato.

Questi monti sono ricchi di leggende: in particolare il Monte Cistella pare sia stato il luogo magico scelto dalle streghe per i loro riti. Si racconta di una scia verde che talvolta compariva sopra il monte: segnalava che in quel momento le streghe erano all’opera con le loro magie.


COSA MaNGIARE

Il più conosciuto dei formaggi walser è certamente il bettelmatt: viene prodotto in soli 7 alpeggi delle Valli Antigorio e Formazza. Tra le strutture storiche della produzione casearia locale ricordiamo la Latteria Sociale Antigoriana a Crodo, in Valle Antigorio.

Il termine deriva da battel, che significa “questua”, e matt, “pascolo”: fin dal XIII secolo, infatti, i Walser utilizzavano questo pregiatissimo formaggio come merce di scambio.


DOVE DORMIRE

Rifugio Città di Arona, presso Alpe Veglia. Tel. 0324 780837

Rifugio 2000, presso Camporino. Tel. 0324 72466

Rifugio Pietro Crosta, all’imbocco del Vallone di Solcio. Tel. 0324 634183

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina (la strada arriva a 10 minuti dall’Alpe Devero).


Punto di partenza raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Alpe Devero, partendo dalla cittadina di Domodossola e cambiando a Baceno (dove si prende il servizio navetta).

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“I chilometri sono tanti e il sole picchia, ma le rocce monumentali sopra le nostre teste ci distraggono dalla fatica”.

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Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.  

Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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