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Tappa

103

Ollomont > Rifugio del Pellegrino

Lunghezza
22.2
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
1997
m
-
1143
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa abbastanza lunga, mediamente impegnativa per il dislivello positivo, ma molto bella e panoramica.

Il Col de Champillon ci regala una fantastica vista sul versante meridionale della Valle d’Aosta e in particolare sul bellissimo Monte Emilius (3.557 m).

Note particolari

Il tratto da Ponteilles Desòt al Rifugio del Pellegrino è una variante al Sentiero Italia (che prosegue sull’Alta Via 1 fino a Saint-Rhémy-en-Bosses), preferita per l’interesse storico e paesaggistico del Gran San Bernardo: davvero irrinunciabile!

Ultimo punto acqua al Rifugio Champillon: portare buone scorte.

Bellezza
periodo
Giugno - Settembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
PERCORSO

Ci rechiamo in località Mont-Rion di Ollomont e riprendiamo l’Alta Via 1, partendo subito in salita (1.300 m D+ circa), lunga ma costante, su buona traccia. All’abitato di Champillon usciamo dal bosco e proseguiamo fino al Rifugio Champillon, che merita una sosta: sauna con vista, murales, yurta, musica reggae, tanti giovani… non un rifugio qualunque. Un ultimo strappo e siamo al Col de Champillon: la vista è immensa e spazia (da ovest verso est) dal Monte Bianco (4.810 m) al Rutor (3.486 m) al Gran Paradiso (4.061 m) al Monte Emilius (3.559 m).

Attacchiamo la lunga discesa (900 m D- circa), su buon sentiero, dapprima più ripido; quindi, la pendenza scivola dolce e rientriamo nella boscaglia, avvistando qualche malga e alcuni pastori con le greggi al seguito. Poco dopo aver superato l’alpeggio di Ponteilles Desòt (1.808 m), anziché continuare a scendere sull’Alta Via 1, superiamo il torrente Monouve e risaliamo brevemente il vallone sul versante opposto (100 m D+ circa) su comoda carrozzabile, fino a Pian Bois, da cui un lungo traverso ci porta fino a Plan Puitz (2.126 m), crocicchio di molti sentieri. Affrontiamo una breve, decisa discesa e quindi un nuovo traverso, evidentemente poco battuto, affacciato su Saint-Rhémy-en-Bosses e sulla strada coperta che porta al traforo del Gran San Bernardo. Alcuni tratti sono leggermente complicati, per via di qualche albero caduto e del terreno un poco sdrucciolevole.

Dopo un'ultima salitina, siamo al Rifugio del Pellegrino, lungo la strada che sale al Colle del Gran San Bernardo, sorvegliato dal ciclopico Dente dei Folli (2.579 m). 


COSA SAPERE

Il Passo del Gran San Bernardo è un luogo di transito usato dal Neolitico. Passarono da qui mercanti, guerrieri, condottieri,sovrani, pellegrini e vescovi, letterati…

Tra i personaggi più illustri che lo valicarono, spiccano Carlo Magno, Napoleone (che arrivò a dorso di mulo, dopo la sua armata), lo scrittore tedesco Goethe...


Presso il passo, l'antico Ospizio del Gran San Bernardo offre rifugio e ospitalità da oltre un millennio. All’epoca del passaggio dell’esercito napoleonico, la struttura fornì ai 40.000 militi francesi qualcosa come 21.724 bottiglie di vino e 1.587 Kg di formaggio: il risarcimento da parte del Governo francese è arrivato solo nel 1984, grazie al presidente Mitterand.


COSA VEDERE

Salendo da Aosta verso il Gran San Bernardo si può raggiungere il sito archeologico  conosciuto con il nome di Plan de Jupiter.

Su questo pianoro ci sono i resti di un tempio dedicato a Giove. Inoltre è ben visibile ciò che rimane dell’antica strada romana lastricata o scavata nella roccia, la Via Alpis Poenina.  La sua frequentazione è testimoniata dai frequenti ritrovamenti negli scavi di monete, tavolette, statue che i viaggiatori offrivano alla divinità, in cambio della protezione chiesta per affrontare la difficile traversata alpina.

COSA MaNGIARE

L’Enoteca Enoetica, di fronte al Rifugio del pellegrino, si fregia del titolo di “enoteca più alta d’Europa”.

Al suo interno possiamo gustare il liquore più tipico della Valle d’Aosta: il genepy. Di origine antichissima, il genepy è ricavato dalla macerazione in alcol dei fuori omonimo ed utilizzato come digestivo. La gradazione varia dai 30° ai 42°.

Questo liquore è tradizionalmente utilizzato dai montanari delle valli alpine come pianta medicinale ed è utilizzato fin dal Medioevo per la cura di malattie da raffreddamento.


DOVE DORMIRE

Rifugio del Pellegrino - Casa Don Angelo Carioni, in località Le Cantine, lungo la strada verso il Colle del Gran San Bernardo. Tel. 335 6012847

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Aosta. 

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Sotto il ciclopico Dente dei Folli, festeggiamo l’arrivo con un’ottima birra presso l’enoteca… più alta d’Europa!”

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Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.  

Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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