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Tappa

156

Passo di Pradarena > Passo delle Radici

Lunghezza
23.7
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
751
m
-
801
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Questa tappa è stata documentata grazie al contributo di Mario Lavaggi.

Tappa lunga (può essere spezzata) ma priva di dislivelli impegnativi; molto panoramica.

Protagonista della giornata il Monte Prado (2.054 m, il più alto della Toscana), che aggiriamo da nord tra fitti boschi e brughiere di mirtillo.


Note particolari

Unico punto d’acqua al Rifugio Bargetana.

Bellezza
periodo
Maggio - Ottobre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
PERCORSO

Da Passo Pradarena attacchiamo la Grande Escursione Appenninica prendendo lentamente quota (200 m D+ circa). Camminiamo dapprima sulla carrozzabile poco a sud dello spartiacque, di cui possiamo tagliare i tornanti su sentiero. Quindi, sulla spalla meridionale del Monte Sillano, lasciamo la carrozzabile che piega a sud e prendiamo il sentiero 00, che guadagna la cresta all’altezza del Monte di Soraggio (1.832 m), regalandoci una bella vista sulle Apuane (a sud) e sul grande Monte Cusna (2.057 m, appena a Nord).

Proseguiamo in saliscendi fino al Passo di Romecchio (1.680 m), da cui lasciamo il crinale (su cui prosegue lo 00/GEA) e le brughiere di mirtillo, per entrare nel bosco sul versante nord dello spartiacque, aggirando così il Monte Prado (a meno di non volerne fare la cima, molto panoramica, 2.054 m). Camminando quasi in piano, superiamo il Rifugio Bargetana e proseguiamo su comoda carrozzabile fino alla sella di Lama Lite (poco distante dal quale sorge il Rifugio Battisti). 

Continuiamo su sentiero in traverso, saliamo appena fino al Passo Bocca di Massa (1.816 m), dove, con lo sguardo sulla Garfagnana, riprendiamo lo 00 e proseguiamo in leggera discesa fino al Passo delle Forbici (1.575 m) e alla bella chiesetta dedicata a Nostra Signora delle Alpi. Torniamo sulla carrozzabile che, aggirando da sud la cima del Monte Giovarello, ci porta al Passo Giovarello (1.662 m); quindi torniamo su sentiero e, immersi nella faggeta, scendiamo agili al Passo delle Radici (1.529 m). 


COSA SAPERE

Il Passo delle Radici si trova sopra la bella cittadina di Castelnuovo di Garfagnana.

Il poeta Ludovico Ariosto (il celebre autore de L’Orlando furioso) venne qui mandato, in qualità di Commissario del territorio, dal Duca di Ferrara Alfonso I d'Este; mantenne l’incarico dal 1522 al 1525.

Il principale intento dell’Ariosto fu quello di contrastare il fenomeno del banditismo, ma non ebbe vita facile: i briganti erano numerosi e molto attivi, mentre a lui erano stati assegnati solo 12 balestrieri. Fu quindi un’esperienza dura per il poeta, che tanto desiderava tornare alla sua vita a corte, ai suoi affetti e ai suoi scritti, come testimonia uno scritto da lui inviato al suo signore; ad ogni modo, dimostrò una spiccata intelligenza politica e operativa.


COSA VEDERE

Se si ha tempo, dal Passo delle Radici vale la pena scendere a visitare il bel borgo di Castelnuovo di Garfagnana, dove si può ancora ammirare la Rocca Ariostesca: costruita nell’XI secolo, ospitò il poeta (da cui il nome) all’epoca del suo incarico di Commissario estense.

La rocca è il simbolo della cittadina: duramente colpita dai bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata ristrutturata e attualmente ospita gli uffici comunali e il Museo Archeologico del Territorio della Garfagnana, che esibisce reperti risalenti al Mesolitico e all’Età del Ferro.

Per maggiori info, orari e biglietti, si veda il seguente LINK.


Da Garfagnana vale la pena allungare verso sud e fare un salto a Borgo a Mozzano, per ammirare il bellissimo Ponte della Maddalena, uno dei più suggestivi ponti su cui il Diavolo abbia messo lo zampino.

Fatto costruire da Matilde di Canossa tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo, è un’opera imponente composta da tre arcate asimmetriche. Fu proprio per la difficoltà a erigere l’arcata centrale che, secondo leggenda, il costruttore chiese l’aiuto del diavolo. Questi concesse la sua collaborazione in cambio della prima anima che  avesse attraversato il ponte. L’opera fu terminata in una notte e il furbo costruttore fece passare... un cane!

COSA MaNGIARE

I necci sono dei dolci simili alle crêpes, ma fatti con farina di castagne, tradizionali della Garfagnana; vengono solitamente serviti con la ricotta, ma si trovano farciti anche con miele oppure, in versione salata, con salsiccia o pancetta.

I necci tradizionalmente venivano cotti con i testi, due padelline di ghisa piatte (tra le quali veniva stesa la pastella), dal lungo manico, che venivano appoggiate sul fuoco del camino.

DOVE DORMIRE

Rifugio Bargetana, sul versante nord del Monte Prado. Tel. 328 261 2737


Rifugio Cesare Battisti, poco a nord del valico di Lama Lite. Tel. 0522 897497


Rifugio Albergo Lunardi, presso Passo delle Radici. Tel. 0583 649071

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Laghi, partendo dalla città di Reggio Emilia con cambio a Castelnovo Ne’ Monti.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Avanziamo come fantasmi nella nebbia intuendo faticosamente la traccia sul terreno”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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