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Tappa

173

Pieia > Cagli

Lunghezza
20.5
Km
Difficoltà*
EE
Dislivello*
+
1170
m
-
1539
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Questa tappa è stata documentata grazie al contributo di Paolo del Prete.

Tappa lunga e difficile, con una difficile salita che mette alla prova anche i più allenati.

Il bellissimo borgo di Cagli suggella tuttavia una giornata di rara bellezza, che regala l’emozione dell’Arco di Fondarca e la vista totale dal Monte Petrano (1.163 m).

Note particolari

La tappa presenta numerose criticità, che sommate alla lunghezza e ai dislivelli la rendono abbastanza difficile e inadatta ai meno esperti ed allenati.

Nel primo tratto della tappa (Fondarca - Cerreto) diversi passaggi sono esposti e scivolosi, a causa delle levigate rocce calcaree.

Nella seconda parte (dopo Pianello) il sentiero è assai poco battuto e quindi spesso invaso da rovi e vegetazione, che lo rendono spesso ostico e difficile da individuare, anche a causa della scarsa segnaletica (bene tenere d’occhio la traccia GPS).

La salita per arrivare al pianoro prima del Monte Petrano è davvero tosta e spezzagambe, la pendenza non lascia tregua e la vegetazione non aiuta.

Unici punti d'acqua a Pianello e a Moria, fare ottima scorta in vista della difficile salita al Monte Petrano.

Bellezza
periodo
Marzo - Novembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
enogastronomico
culturale
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
enogastronomico
culturale
PERCORSO

Risaliamo velocemente alla Grotta delle Nottole (dimora di numerosi pipistrelli, all’interno della quale sono stati ritrovati resti dell’Età del Bronzo); quindi, prendiamo il sentiero a sinistra che, in breve salita, ci porta allo spettacolare arco di pietra di Fondarca - attraversando la conca, possiamo uscire dalla parte opposta per uno stretto passaggio, quindi aggirare l’anfiteatro verso destra e guadagnare la sommità del ponte di pietra.

Ritornati sul sentiero, proseguiamo in traverso, con diversi saliscendi, circumnavigando il vallone del Fosso Giordano. Il sentiero è talvolta esposto e occorre attenzione e passo fermo. Infine iniziamo a scendere (300 m D-): attraversiamo il piccolo borgo di Cerreto (con la bella chiesetta di San Michele Arcangelo) e proseguiamo a scendere fino a riprendere la strada asfaltata che percorre il fondovalle, verso sinistra.

Arriviamo alla parte vecchia del borgo di Pianello, quindi riprendiamo il sentiero che si inoltra nel bosco fino a località Pian di Polea (453 m), per poi tornare nuovamente sulla strada asfaltata (il sentiero è interrotto causa frana), che va salendo (200 m D+) verso l’abitato di Moria, dove facciamo rifornimento di acqua. Superato il paese, riprendiamo sulla sinistra il sentiero, che per i successivi 2 km è davvero malmesso a causa della scarsa manutenzione e dei tanti rovi tra cui dobbiamo farci spazio. Facendo attenzione a seguire i segnavia, perdiamo quota fino a incontrare il torrente Fosso del Piano della Rava, quindi viriamo verso est e attacchiamo la lunga salita (650 m D+) al Monte Petrano. La segnaletica si fa scarsa o quasi assente.

RItroviamo la strada, quindi (in coincidenza con uno stretto tornante) attacchiamo di nuovo il sentiero. La salita, nel bosco, si fa davvero difficile: ripidissima, diretta, su sentiero mal segnato e in brutte condizioni. Dopo questo lungo strappo, usciamo finalmente allo scoperto, tra ampi pratoni sommitali. La traccia scompare, ma la pendenza rallenta parecchio; superato uno spartano bivacco d’emergenza, saliamo agilmente sulla cima La Rocchetta (1.163 m), la sommità più elevata del Monte Petrano.

Ripreso fiato, proseguiamo verso le costruzioni di Monte Petrano (un campeggio offre ai più stanchi la possibilità di spezzare la tappa), superate le quali, continuando sul sentiero, attacchiamo la lunga discesa (750 m D-) nel bosco, per arrivare infine al paese di Cagli.


COSA SAPERE

A 30 minuti di autobus da Cagli, si trova la Gola del Furlo, uno sorta di lungo canyon scavato dalla forza erosiva del fiume Candigliano. E’ oggi una riserva naturale caratterizzata da una variegata fauna (qui vive anche l’aquila reale).

La gola era percorsa dall’antica Via Flaminia: l’antica strada seguiva un tracciato a picco sul fiume, a volte interessato dalle frane. Per questo, nel I secolo d.C., l’imperatore romano Vespasiano fece scavare una galleria nel punto più stretto della gola, ricavata nel calcare compatto interamente a forza di scalpelli e picconi, dei quali si possono ancora vedere i tagli.

Questa galleria è tuttora in funzione.


COSA VEDERE

Cagli è una magnifica cittadina dalle origini molto antiche che risalgono fino al IV secolo a.C. Dal ricco passato, le sue vie sono piene di storie e monumenti: ci sono ben 14 chiese e 3 monasteri, senza contare le abbazie e i monasteri sparsi tra le frazioni del territorio comunale.

Camminare per Cagli è un vero piacere: nella piazza principale ci stupisce la facciata dell’antico Palazzo Comunale (del XIII secolo), oggi sede degli uffici  amministrativi.

Uno dei monumenti più significativi è il Torrione, unico edificio che si salvò dallo smantellamento della Rocca, la fortezza dei Duchi di Urbino. Fu edificato alla fine del XV secolo con soluzioni innovative di architettura militare, sperimentate per fronteggiare l’uso sempre più massiccio delle armi da fuoco.
Meritano una visita anche la Chiesa di San Francesco e la Basilica Cattedrale.

COSA MaNGIARE

L’intera zona tra Pianello e Cagli è rinomata per la presenza del tartufo, in particolare il tartufo bianco, la tipologia più pregiata.

A novembre si tiene a Cagli la fiera Inno al tartufo, dedicata alla vendita (salatissima!) del nobile tubero: si arriva a quotazioni di diverse migliaia di euro per chilo.

DOVE DORMIRE

Camping Monte Petrano, in cima al monte. Tel. 0721787457 - 366 701 3117


B&B del Teatro, a Cagli. Tel. 333 951 0045


Agriturismo San Silvestro, a Cagli. Tel. 0721/799274 - 339/8296216


B&B La Rosa Rossa, a Cagli. Tel. 320 627 7869

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è la frazione di Massa, partendo dalla cittadina di Fano con cambio a Calmazzo e Cagli.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“A partire dal nome, Fondarca è un’ambientazione degna di un film di Indiana Jones…”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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