Text Link

Tappa

316

Portella dell'Obolo > Sella Contrastro

Lunghezza
21.0
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
520
m
-
910
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

* Cosa vuol dire?Scarica la traccia GPX

Sempre sul percorso giusto!

Usa l’app Outdooractive per utilizzare le tracce gpx e vivere le tue avventure in sicurezza.

Desktop - iOS - Android

67265815
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa di media lunghezza e dislivello prevalentemente negativo, con cui usciamo dal Parco dei Nebrodi.

La chicca del giorno è l'attraversamento del suggestivo bosco della Tassita, che custodisce alcuni antichi tassi endemici.

Note particolari

Lungo il percorso si incontrano alcune recinzioni di filo spinato, che occorre aprire (e richiudere sempre!).

Unico punto acqua a inizio tappa, fare buona scorta.

Bellezza
periodo
Marzo - Novembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
RAGGIUNGIBILITà
PERCORSO

Da Portella dell'Obolo prendiamo la carrozzabile verso ovest, perdendo lievemente quota (100 m D- ca.). Dopo un paio di km, in prossimità di un tornante, prendiamo a sinistra ed entriamo nel bosco della Tassita, di antichi tassi baccati, velenosi, usati un tempo per intossicare l'acqua e pescare così l'anguilla (in siciliano si usa il termine attassare per dire “intossicare”). Giunti nei pressi di un albero multi-centenario, pieghiamo a sinistra e saliamo senza difficoltà (100 m D+ ca.) attraversando il valico tra Pizzo Bidi e Cozzo ra Frasca, per poi perdere quota con decisione (450 m D- ca.), dapprima su sentiero poi su strada forestale, immersi in una faggeta.

Dopo un tratto in saliscendi a mezzacosta, affrontiamo una ripida salita (250 m D+ ca.) alla sella sul versante orientale di Munti Castedda; il paesaggio, splendido, sta cambiando: dai Nebrodi ci stiamo spostando verso le Madonie. Infine scendiamo (200 m D- ca.) allo scoperto fino a Sella Contrasto, dove troviamo la statale che, in una decina di km, conduce a Mistretta (raggiungibile col servizio navetta).

COSA SAPERE

Al confine tra i Monti Nebrodi e le Madonie scorre il torrente di Tusa.

Dal 1982 il territorio è stato “inondato” da una Fiumara d'Arte: un'iniziativa artistica voluta da Antonio Presti che, per onorare la memoria del padre, decise di commissionare una scultura da posizionare alla foce del fiume e di donarla alla collettività. Pur ostacolata da problemi burocratici, è diventata un progetto più ampio, ben più di una singola installazione. Negli anni successivi il territorio si è trasformato in un museo a cielo aperto con enormi installazioni e opere di land art. La prima scultura fu quella di Pietro Consagra, dell'ottobre 1986, dal titolo suggestivo "La materia poteva non esserci". Emblematica fu anche l'opera "Stanza di barca d'oro" dell'artista giapponese Hidetoshi Nagasawa.

La storia di Fiumara d'Arte ha viaggiato di pari passo tra la volontà di stimolare nel territorio un nuovo sguardo sul mondo e il conservatorismo politico e burocratico. Nonostante i numerosi problemi amministrativi, protrattisi per vent'anni, nel 2006 grazie all'intervento del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è stato realizzato il Parco di Fiumara d'Arte. Finalmente la vallata del fiume Tusa può convivere tranquillamente con le numerose opere che donano, a chi le incontra, la possibilità di uno sguardo nuovo su questo territorio.

Nella vallata del Tusa un tempo sorgeva l'antica Halaesa.

Fondata nel 403 a.C., fu un’importante città greco-sicula. Lo stemma presente sulle monete coniate nell'antica città è ancora oggi il simbolo di Tusa: una colonna sormontata da un cane. Come molte altre città sicule, si alleò coi Romani contro i Cartaginesi e, grazie a questa scelta, poté mantenere l’autonomia che le permise di prosperare nei secoli successivi. Con l'arrivo degli Arabi la città, divenuta sede vescovile, venne attaccata, ma resistette. A farla cadere fu un terribile terremoto avvenuto nel IX secolo.

COSA VEDERE

Nel territorio del comune di Caronia si estende il Bosco della Tassita, il più vasto di tasso baccato in Europa - una specie molto presente nell’era geologica del Cenozoico.

Caratterizzante della selva scozzese, rende quest'area un unicum nell'Europa meridionale, grazie a un microclima umido che permette la proliferazione di muschi e di numerosi alberi monumentali, tra cui due aceri montani secolari alti ben 27 metri.

Il nome del tasso baccato è legato al termine siciliano attassare, che significa “portare sfortuna”, o “intossicare”: un tempo le bacche del tasso venivano infatti usate per avvelenare l'acqua.

Tra le opere di Fiumara d'Arte, a Castel San Lucio è presente l'opera di land artIl Labirinto di Arianna”.

Realizzata nel 1990 dall'artista Italo Lanfredini, si rifà al mito di Arianna che riuscì a scappare dal labirinto del Minotauro grazie al famoso filo di Teseo. L’opera, oltre ad evocare l'antico racconto, è una riflessione sulla vita spirituale dell'uomo: la porta di ingresso ha la forma dell'organo genitale femminile e, come nella vita, dopo la nascita arriva lo smarrimento che qui si conclude con l'albero di ulivo posto al centro del labirinto, simbolo di una nuova vita. Come tutte le altre opere di Fiumara d'Arte è accessibile liberamente.

Altra opera realizzata nel 1990 è quella di Paolo Schiavocampo, "Una curva gettata alle spalle del tempo": un enorme monolite che imita la leggerezza di una vela al vento.

Nella strada tra Castel Lucio e Mistretta si può vedere “Muro della vita”, realizzato nel 1991 da artisti e ceramisti di tutto il mondo. L'opera valorizza il grigio cemento, che accompagna la strada, con opere d'arte che ridanno poesia e valore.

A Mistretta è presente un castello arabo-normanno, eretto su una rupe a picco sulla valle del torrente Serravalle. Probabilmente l'attuale struttura risale al XII secolo, quando Giordano d'Altavilla si scontrò contro il padre Ruggero, anche se una struttura difensiva esisteva già in epoca Romana.

Nel XIV secolo il castello fu sede della congiura organizzata da Matteo Bonello contro Guglielmo, re dei Normanni; qualche secolo più tardi, vi dimorò Federico d'Aragona.

Rimase un punto di riferimento per il territorio fino al XVII secolo. I recenti lavori di restauro hanno evidenziato anche la presenza di numerosi reperti di origine preistorica.

COSA MaNGIARE

Durante il periodo primaverile la fava è la regina indiscussa delle pietanze siciliane.

La ricetta più conosciuta è sicuramente quella del macco di fave, una purea realizzata cuocendo le fave assieme alla cipolla. Si può preparare tutto l'anno con le fave secche - più comode da preparare ma meno saporite. Può essere consumata come una zuppa, usata per condire la pasta, oppure spalmata sul pane.

DOVE DORMIRE

A Sella Contrasto non sono presenti strutture ricettive. Si può tuttavia raggiungere Mistretta, a 10 km dal valico, utilizzando il servizio navetta.

Hotel Heart of Sicily, a Mistretta. Tel. 339 210 6375

Hotel L'Almanaccu, a Mistretta. Tel. 329 481 6179

A Mistretta sono presenti diverse strutture ricettive.

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.

Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Capizzi, partendo dalla città di Catania con cambio a Troina.

Qui il LINK per controllare gli orari.

Punto di partenza NON raggiungibile in treno.

“Il Bosco della Tassita è un’esplosione di vitalità!”

Lasciati ispirare

Va' Sentiero è anche un libro edito da Rizzoli!

Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.  

Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

ordina la tua copia!