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Tappa

12

Prossenicco > Ricovero Ana Montemaggiore

Lunghezza
14.1
Km
Difficoltà*
EE
Dislivello*
+
1379
m
-
467
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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50193652
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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa di scarsa lunghezza, ma caratterizzata dall’impegnativa salita alla cresta del Montemaggiore, la prima di parvenza alpina dall'inizio del nostro viaggio.

La veduta da Punta Lausciovizza ripaga abbondantemente di ogni sforzo: verso nord ammiriamo rapiti le ormai vicine Alpi Giulie.

Note particolari

L'attraversamento del Natisone può essere difficoltoso in caso di piena.

Nella prima parte della tappa troviamo spesso il sentiero invaso dalla vegetazione e dobbiamo farci largo; alcuni alberi sono caduti.

La salita al Montemaggiore è piuttosto ripida e talvolta esposta; la cresta a seguire è un facile saliscendi, ma presenta tratti leggermente esposti: occorrono passo fermo e prudenza, specie in caso di nebbia.

Unico punto d'acqua all'abitato di Montemaggiore.

Rischio di zecche.

Bellezza
periodo
Marzo - Novembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
PERCORSO

In saliscendi, giungiamo sul fiume Natisone e lo guadiamo (se in piena, occorre togliersi le scarpe). Costeggiamo per un po’ il fiume per poi addentrarci nel bosco e attraversare il Rio Bianco e, successivamente, il Rio Lamagna. Poco dopo arriviamo  al paese di Montemaggiore, ottimo punto per una sosta e per fare scorta di acqua.

Dal paese, dopo un breve tratto su strada forestale, il sentiero si inerpica sul ripido versante meridionale della catena del Montemaggiore. Non si tratta di una salita tecnicamente complicata, ma lunga (700 m D+ circa) e su sentiero talvolta stretto.

Giunti sulla spalla orientale della Punta di Montemaggiore, comincia il tratto di saliscendi per la cresta, che ci conduce fino alla Punta Lausciovizza (1.625 m), con ampia veduta sulle Prealpi Giulie. Interessante la differenza tra i due versanti: scosceso e impervio quello meridionale, più dolce e coperto di faggi quello settentrionale. 

Infine, lasciata la cresta, una secca discesa ci porta al Ricovero Ana Montemaggiore - ben tenuto e molto spazioso, ma piuttosto freddo: occorre darsi da fare con la stufa.


COSA SAPERE

Nei primi giorni del febbraio 2014, un tremendo e vastissimo gelicidio ha colpito la foresta intorno a Prossenicco, causando la devastazione di centinaia di ettari boschivi. Tuttora, nella prima parte della tappa possiamo scorgerne gli effetti.


Il comune di Taipana e la frazione di Montemaggiore fanno parte della zona colpita dal terremoto che colpì il Friuli-Venezia Giulia nel 1976, con epicentro a Gemona.

Quel sisma fu uno dei più devastanti nella storia d'Italia, sia per il numero delle vittime sia per i danni provocati. Tuttavia, di quei momenti si ricorda anche anche il grande impegno e l’efficienza della popolazione nel processo di ricostruzione che seguì all’orcolat (come è stato soprannominato il terremoto dai locali).

COSA VEDERE

Poco sotto la Punta Lausciovizza, rivolta a sud e affacciata sulle verdi valli del Natisone, si trova la statua di una piccola Madonna bianca, che curiosamente guarda in direzione del Santuario di Montemaggiore, che ospita al suo interno una Madonna nera.

COSA MaNGIARE

Da assaggiare la buonissima grappa Slivovica o Slivovitz, distillato di una varietà di prugne chiamata sliva.

DOVE DORMIRE

Bivacco Ricovero Ana Montemaggiore, sotto Punta Lausciovizza; dotato di 32 posti letto, coperte e acqua. Si raccomanda di telefonare per avvisare del proprio arrivo e verificare l'apertura (è possibile mangiare l' e persino fare la doccia calda). Tel. +39 0432 145 1180

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Udine.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


"La cresta di Montemaggiore è un lungo rasoio affilato dai venti e sospeso sopra le nuvole"

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Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.  

Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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