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Tappa

93

Antronapiana > Bivacco Camposecco

Lunghezza
7.4
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
1414
m
-
0
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa breve ma intensa, quasi tutta in salita: servono gambe e fiato.

La giornata è contraddistinta dai tre laghi (di Antrona, di Campliccioli, di Camposecco) e dalla grande diga che contiene l’ultimo, dominata dalla sorprendente mole di Pizzo Bottarello (3.487 m), che svetta di ben 1.200 m sul bacino sottostante.

Note particolari

Non tragga in inganno la scarsa lunghezza del percorso: la salita al Lago di Camposecco richiede buon allenamento.

Nella salita dall’Alpe Banella a Camposecco vi sono brevi tratti di erba alta, in cui bisogna aguzzare la vista per scorgere la traccia.

Punti d’acqua assenti dal Lago di Antrona fino a Camposecco: rifornirsi all’Alpe Ronco.

Bellezza
periodo
Giugno - Settembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
PERCORSO

Imbocchiamo il nuovo sentiero nel bosco, che risale (200 m D+ circa) verso il Lago di Antrona. Anziché puntare al lago, dall’Alpe Ronco prendiamo ancora un po’ di quota e costeggiamo il lato nord del lago dall'alto di un panoramico percorso. Arriviamo brevemente al Lago di Campliccioli, con la sua grande diga idroelettrica. 

Costeggiamo il lago, oltrepassiamo la piccola centrale e, subito dopo la cascata del Rio Banella, attacchiamo la grande salita verso Camposecco (1.000 m D+ circa). Il sentiero è in buone condizioni, regolare, ma non concede tregua fino all’ampia piana dell'Alpe Banella.

Ci portiamo alla base del costone roccioso che delimita il pianoro a nord (se la stagione è giusta, troviamo tantissime more). Attacchiamo quindi il secondo strappo, più ripido del primo. Giungiamo infine alla casa dei guardiani della diga, all’estremità sud del bacino. Il nuovo bivacco, poco distante, è bellissimo. A nord, ci impressiona la mole del Monte Cimone di Camposecco (3.400 m), la cui altissima parete sud si staglia per oltre 1.000 metri verticali sullo specchio del Lago di Camposecco.

La sera, i lampioni sul camminamento della diga si accendono e sembra lo scenario di un film di guerra anni Sessanta. I guardiani della diga sono giovani e simpatici, qualche chiacchiera farà loro piacere.


COSA SAPERE

L’Erebia è una farfalla particolare: specie endemica, abita solo poche valli a sud del Passo del Sempione.

Rinvenuta per la prima volta nel Vallese, è molto ricercata dai collezionisti ed è una specie protetta. Vive su pareti rocciose ad alta quota, si nutre di bruchi e piante. Segni distintivi sono la presenza di quattro puntini neri visibili sull'ala anteriore, disposti in linea retta.


COSA VEDERE

Nel 1642 un'enorme frana scese dal Monte Pozzuoli, sbarrò il corso al torrente Troncone e diede origine ad un bacino, detto Lago di Antrona. Agli inizi degli anni Venti, per poterlo sfruttare a scopi idroelettrici, fu costruita la Centrale di Rovesca.

Le acque del lago, dopo aver percorso una galleria lunga 2.039m e una condotta forzata lunga 866m (con una portata massima di 16 m cubi/sec.), scendono alla centrale, posta 291 m più in basso. Esse permettono di produrre in un anno 7.000.000 kWh, pari ai consumi di 2.800 famiglie italiane.

Negli stessi anni vennero realizzate le dighe di Camposecco e Cingino, che vanno ad alimentare la centrale di Campliccioli.


COSA MaNGIARE
DOVE DORMIRE

Bivacco di Camposecco, presso l’omonima diga; nuovo e bellissimo, 13 posti letto, coperte, acqua nei paraggi. Sempre aperto

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla cittadina di Domodossola.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.



“I guardiani della diga ci invitano a cena: hanno voglia di compagnia. E’ bello godere di tanto calore quassù”

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Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.  

Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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