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Tappa

94

Bivacco Camposecco > Rifugio Oberto-Maroli

Lunghezza
15.7
Km
Difficoltà*
EE
Dislivello*
+
1317
m
-
848
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa leggendaria: di media lunghezza, ma con due lunghe e faticose salite, al Passo di Antigine e al Passo di Monte Moro.

Tante le suggestioni, dall’attraversamento di una galleria di 3 km scavata nella roccia viva, agli stambecchi che si arrampicano sulla diga di Cingino, dalla vista dei Quattromila svizzeri a quella della parete est del Monte Rosa, l’unica himalayana delle Alpi: probabilmente uno dei panorami più sensazionali del Sentiero Italia.

Note particolari

La tappa è poderosa e adatta ai più allenati; la si può tuttavia spezzare al Bivacco Antigine, al termine della prima salita.

La tratta è sconsigliata se si è claustrofobici e soli: il tunnel di 3 km tra Camposecco e Cingino è scuro, spesso semi allagato (pur percorribile) e basso. Occorre avere la torcia frontale e una mantella, per proteggersi dalla forte umidità.

Brevi tratti esposti nel saliscendi a metà del secondo traverso su condotta (tra Cingino e l’attacco della salita al Passo Antigine) e nell’ultima parte della salita al Passo Antigine.

Nella pietraia che conduce al Passo Antigine è facile perdere la traccia e i segnavia, tenere d’occhio la traccia GPS.

Punti d’acqua assenti dopo la diga di Cingino, farne scorta.

Bellezza
periodo
Giugno - Settembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
PERCORSO

Scendiamo ripidamente a fianco delle vecchie rotaie, per portarci sul camminamento di cemento che che costeggia in traverso il versante occidentale del vallone. Giunti in fondo al traverso, in prossimità della piccola costruzione di cemento, prendiamo la galleria Enel, che ospita una condotta d’acqua. Vestiamo una mantella (il tunnel è umidissimo e freddo) e indossiamo la torcia frontale. Poco dopo essere entrati, troviamo l’interruttore della luce (a tempo). Il tratto è lungo (40 minuti circa) e non è consigliato a chi soffre di claustrofobia: le luci vanno e vengono, spesso si cammina coi piedi nelle pozze d’acqua e bisogna stare attenti a non dare testate al basso soffitto roccioso.

Ritorniamo con gioia alla luce nei pressi della diga di Cingino. Sulla parete della diga sono soliti arrampicarsi numerosi stambecchi, a leccare il salnitro. Superiamo la diga e il vicino bivacco, proseguendo sulla condotta in cemento, in piano, fino a che la strada è sbarrata da un costone roccioso e dobbiamo aggirarlo, scendendo e risalendo (alcuni passaggi sono leggermente esposti, prestare attenzione). 

Dopo un ultimo tratto in piano, attacchiamo la salita (550 m D+ circa) verso il Passo Antigine. Inizialmente più dolce, la pendenza va accentuandosi dopo il pianoro dell’Alpe Laugera e il percorso si fa su pietraia. L’ultimo strappo ha dei passaggi leggermente esposti, su instabili roccette: prestare attenzione. Infine, siamo al Passo Antigine (2.855 m) e la vista che ci regala è sconfinata: davanti a noi, la catena dei Quattromila svizzeri. Poco distante dal passo, il Bivacco Antigine, dello stesso modello di quello di Camposecco, offre riparo ai più stanchi.

Varchiamo il passo ed entriamo in territorio svizzero, scendendo (350 m D- circa) lungo il bel vallone dell'Ofental, che termina nel Lago Mattmark. Tuttavia, prima di arrivare al lago, svoltiamo a sinistra e percorriamo un panoramico traverso, che ci conduce al vallone di Tälli. Attacchiamo l’ultima, impegnativa salita (350 m D+ circa): tutta su pietraia o roccioni, spesso popolata di camminatori, non lascia tregua.

Arriviamo a Passo Moro e veniamo premiati dalla vista dell’enorme Parete Est del Monte Rosa. Scorgiamo distintamente le cime principali del secondo monte più alto d’Europa: la Gnifetti (4.554 m, su cui sorge la Capanna Regina Margherita), la Zumstein (4.564 m), la Dufour (4.634 m, la più alta) e la Nordend (4.609). Merita una deviazione la statua della Madonna delle Nevi, in posizione spettacolare. Ri-superato il confine italiano, scendiamo brevemente al Rifugio Oberto-Maroli.


COSA SAPERE

Il rifugio Capanna Regina Margherita, incastonato sulla Punta Gnifetti (la quarta cima più alta del gruppo del Monte Rosa, ben visibile dal Passo di Monte Moro) a 4.554 m, è il rifugio più alto d’Europa.

La costruzione fu avviata nel 1889; l’edificio fu predisposto a valle, quindi i blocchi furono trasportati in quota (coi muli e poi a spalla), per essere infine assemblati in vetta: un vero prodigio ingegneristico, specie considerati i tempi.

Il rifugio venne inaugurato nel 1893 alla presenza della Regina Margherita stessa, trasportata per buona parte in spalla da una squadra di portantini.


COSA VEDERE

La colonizzazione dell'alta valle Antrona da parte dello stambecco risale agli anni '80. All'epoca, le colonie più prossime erano quelle del Canton Vallese (colonie di Saas e del Seeborn) e di Macugnaga.

Numerosi esemplari, soprattutto femmine con piccoli, sono soliti arrampicarsi sul muro della diga di Cingino, alla ricerca di preziosi sali minerali (salnitro in particolare) di cui sono ghiotti: appassionati da ogni dove giungono a godersi lo spettacolo.


Lo sbarramento idroelettrico del Cingino fa parte, dal 1930, di una rete di captazione delle acque della Valle Antrona; la diga fu costruita in corrispondenza di un preesistente lago glaciale.

COSA MaNGIARE

Al Rifugio Moro (a 2.796 m!) si può assaggiare un buon piatto di trote a chilometro zero: sono pescate nel vicino Lago di Smeraldo e servite fresche.


DOVE DORMIRE

Bivacco Antigine, presso il passo omonimo; nuovo e bellissimo, 13 posti letto, coperte. Sempre aperto

Rifugio Oberto-Maroli, poco sotto Passo Moro. Tel. 0324 65544

COME ARRIVARE

Punto di partenza NON raggiungibile in macchina.

La località raggiungibile in macchina più vicina è Alpe Russi.


Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Antronapiana, partendo dalla cittadina di Domodossola.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Ispirati dagli stambecchi ammirati sul muraglione di Cingino, risaliamo il Passo di Antigine con le ali ai piedi”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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