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Tappa

200

Barrea > Pescasseroli

Lunghezza
22.6
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
538
m
-
381
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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54946618
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Con una tappa di buona lunghezza ma scorrevole e priva di significativi dislivelli, costeggiamo dapprima il Lago di Barrea per poi portarci al cospetto della Camosciara e approdare infine nel magico borgo di Pescasseroli.

Note particolari

La segnaletica non è sempre presente: bene tenere d'occhio la traccia GPS.

Diversi chilometri di percorso si svolgono su asfalto.

Bellezza
periodo
Marzo - Novembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
Culturale
Enogastronomico
RAGGIUNGIBILITà
Culturale
Enogastronomico
PERCORSO

Lasciamo Barrea e prendiamo la strada carrozzabile che percorre l'intera sponda sud del lago omonimo. Giunti al Camping Wolf, prendiamo il sentiero che taglia i tornanti della strada asfaltata e risaliamo (100 m D+ circa) velocemente fino a incrociare l'Area Faunistica del Lupo e raggiungere poco dopo Civitella Alfedena. Usciti dal piccolo centro, prendiamo il sentiero in leggera salita (100 m D+ circa) verso Colle Jajacque; da Colle Piano ammiriamo una splendida vista sulle pareti settentrionali del gruppo della Camosciara, che ricorda le Prealpi Giulie.

Poco dopo giungiamo a una strada asfaltata e la prendiamo verso destra, superando in breve un'area pic-nic. Arrivati sulla statale, svoltiamo a sinistra e teniamo la strada per diversi km costeggiando il Fiume Sangro. In prossimità del Centro Visita Museo della Foresta, prendiamo la carrareccia a sinistra che diventa presto un sentiero; seguiamo la traccia fino a sbucare sulla strada che aggira dal basso l'abitato di Opi.

Ancora un paio di km su strada, quindi prendiamo il sentiero sulla destra che risale senza strappi (100 m D+ circa) verso la Valle dell'Orso (la traccia non è sempre di facile lettura e dobbiamo aguzzare la vista per scorgere i segnavia); da località Colli Bassi ritroviamo la strada asfaltata e la seguiamo in facile discesa fino al bel borgo di Pescasseroli.

COSA SAPERE

Nativo illustre di Pescasseroli è Benedetto Croce, uno dei più grandi intellettuali del Novecento italiano: filosofo, storico, politico, fu esponente del liberalismo italiano.

L'amore per la libertà («che è l'unica che faccia battere il cuore dell'uomo, nella sua qualità di uomo») lo portò a rifiutare con forza il fascismo; fu uno dei promotori del Manifesto degli Intellettuali Antifascisti che si contrapponeva a quello redatto da Giovanni Gentile. Apertamente dissidente, fu tollerato dal regime per la sua fama internazionale.

Il filosofo, che nacque il 25 febbraio del 1866, fu uno dei promotori della nascita del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise: anche se visse gran parte della sua vita a Napoli, dal balcone del Palazzo Sipari di Pescasseroli lasciò un'accorata dichiarazione d'amore per la sua terra natia.


Pescasseroli è la sede legale del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, secondo parco nazionale d'Italia, nato nel 1922 a pochi mesi di distanza dalla nascita del Parco del Gran Paradiso.

Fu Erminio Nicola Vincenzo Sipari che si battè per l'introduzione del Parco Nazionale (sul modello del Parco di Yellowstone). Il suo approccio alla conservazione delle bellezza naturali fu innovativo e improntato alla sostenibilità attraverso due azioni: la tutela dell'ambiente e lo sviluppo turistico. Erminio Sipari sviluppò un sistema che oggi potremmo definire avveniristico, antesignano di tematiche oggi urgenti; il suo lavoro politico e scientifico ha permesso il mantenimento di quest'area naturale che viene considerata il polmone d'Europa.

Franco Tassi è stato un dei presidenti che, dagli anni Settanta, ha fortemente contribuito allo sviluppo del parco, allargandolo e istituendo zone di riserva integrali. Inoltre, con l'Operazione San Francesco e il progetto Arma Bianca (di valorizzazione del pastore abruzzese), si sono attuate politiche volte alla convivenza con il lupo, un altro dei protagonisti della fauna del parco, oltre all'orso bruno marsicano e al camoscio d'Abruzzo.


La Val Fondillo e la Camosciara furono le prime due zone del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.

La Camosciara, così chiamata per la cospicua presenza di camosci d'Abruzzo, è oggi una riserva naturale integrale alla quale non è consentito l'accesso; la Val Fondillo, che ospita alcune necropoli risalenti al VII secolo a.C., è stata riconosciuta come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO insieme alle faggete secolari che ricoprono i due terzi del Parco.


Da Pescasseroli parte il tratturo Pescasseroli-Candela, di ben 211 km - il terzo più lungo del Sud-Italia.

I tratturi sono delle enormi “autostrade verdi” che i pastori usavano per la transumanza delle pecore verso il tavoliere delle Puglie, dove, previo il pagamento di una tassa, veniva concesso un pascolo invernale. Il viaggio verso la Puglia durava due/tre settimane e lungo il percorso vi era una gran quantità di servizi come abbeveratoi, locande, riposi e luoghi di scambi commerciali. Il tratturo stesso, con la sua larghezza costante di 111 metri, garantiva alle pecore di potersi nutrire mentre effettuavano la transumanza.

Il sistema, introdotto da Federico II e poi ampliato dagli Aragonesi per sviluppare il commercio della lana, fu uno dei più importanti introiti del Regno di Napoli. L'Unità d'Italia sancì la fine di questa secolare tradizione già in parte abolita con l'occupazione napoleonica.


COSA VEDERE

Nel vicino borgo di Civitella-Alfedena è presente l'Area Faunistica del Lupo, dove  si può facilmente vedere un branco di una decina di lupi appenninici.

Il lupo è uno dei principali protagonisti dell'attuale Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, ritornato grazie all'Operazione San Francesco, voluta dall'ex direttore Tassi. L'operazione, oltre che di salvaguardia dell'animale, si è curata di sensibilizzare turisti e abitanti, per sfatare il mito del lupo cattivo.


Il Museo naturalistico del Centro Visite del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è uno strumento unico per comprendere la ricchezza del Parco. Attraverso i reperti delle aree archeologiche di Scontrone e della Val Fondillo si può fare un salto nel passato preistorico di quest'area. Nel giardino del museo sono presenti un orto botanico e alcuni animali che non sono più in grado di vivere allo stato selvatico, come orsi, cervi, lontre e lupi.


A monte di Pescasseroli sorgeva il Castello Mancino, edificato nell'XI secolo dai Signori Borrello come difesa dalle invasioni barbariche.

A seguito di vari terremoti e del degrado socio-economico del XIV secolo, il castello venne via via abbandonato e le sue pietre  furono utilizzate per costruire il centro urbano di Pescasseroli fino a metà dell'Ottocento (secondo la testimonianza di Benedetto Croce); oggi rimangono solo i ruderi di una cinta muraria e delle torri.


Uno dei simboli di Pescasseroli è Palazzo Sipari, dimora della famiglia più importante della zona.

Al secondo piano del palazzo nacque il filosofo Benedetto Croce e la dimora fu frequentata dai più importanti uomini dell'Otto/Novecento italiano: dalla famiglia reale dei Savoia a intellettuali, politici ed artisti. Il palazzo comprende le scuderie, un giardino pensile e la Chiesa della Madonna Addolorata. Dal balcone del palazzo venne esposto quello che sarebbe stato l'ultimo orso ucciso prima dell'instaurazione della Riserva dell'Alto Sangro, avvenuta nel 1913.

Fu nelle stanze di questo palazzo che nacque l'idea del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Oggi il Palazzo Sipari è una casa-museo.


L'antico borgo di Opi, che si sviluppa lungo un crinale alle pendici del Monte Marsicano, merita sicuramente una visita.

Il nome, di origine romana, probabilmente faceva riferimento alla dea dell'abbondanza Ope, la dea Venusa adorata dai Sabini (la popolazione italica dei Sanniti che abitò quest'area era proprio di origini sabine). Numerose sono state le iscrizioni e i ritrovamenti archeologici, tra cui il tempio italico del II secolo a.C. di Casali d'Opi e la necropoli, con più di 153 tombe, all'imbocco della Val Fondillo.


COSA MaNGIARE

La patata maritata è il piatto tipico di Pescasseroli, fatto con patate (del Fucino), pane raffermo, pecorino e prezzemolo.


A settembre si tiene l'evento Vino Transumante, durante il quale lungo le vie del paese è possibile degustare i vini abruzzesi accompagnati da manifestazioni del folklore locale che rievocano l'antico rito della transumanza.

DOVE DORMIRE

Camping la Panoramica, a Pescasseroli. Tel. 0863 910750


Camping l'Aquila Reale, a Pescasseroli. Tel. 0863 910641


B&B Via della Piazza, a Pescasseroli. Tel. 328 615 4110


Baita Alpina Padre Terzi, lungo il percorso della tappa successiva (4 km dopo Pescasseroli). Tel. 349 645 4384


A Pescasseroli sono presenti numerose strutture ricettive.


COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus partendo dalla città di Avezzano con cambio a Pescasseroli.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Concludiamo la giornata al Bar dell'Orso in compagnia di vari personaggioni locali che, a forza di Fernet, tengono banco fino a tardi”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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