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Tappa

357

Caserma F. Bolostiu > Monti

Lunghezza
15.8
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
334
m
-
659
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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66580276
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa di media lunghezza, principalmente su strada carrozzabile e con lunghi tratti in ombra tra i boschi di conifere; nell'ultima parte i boschi lasciano spazio a pascoli, vigneti e piantagioni di sughero.

Note particolari

Tappa da evitare nei mesi centrali estivi.

Terminato il primo tratto di discesa su carrozzabile, si passa su un sentiero poco visibile e molto ripido che scende fino al Riu Mannudda; il guado stesso potrebbe creare problemi in caso di piena nella stagione più piovosa.

Bellezza
periodo
Marzo - Novembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
RAGGIUNGIBILITà
PERCORSO

Lasciamo la caserma e, su strada carrozzabile, iniziamo a perdere quota (200 m D- ca.) seguendo il versante occidentale del monte Punta Salvuadas. Sotto questa cima la carrozzabile lascia posto a un sentiero poco battuto, dove la presenza di erba alta, arbusti e rovi può rendere complicato rintracciare il percorso; dobbiamo far molta attenzione a questo secondo tratto di discesa (200 m D- ca.), molto ripida e sdrucciolevole, sino al Riu Mannudda - che in estate è facilmente guadabile (bene tenere in considerazione la stagione di percorrenza per via del carattere torrentizio del fiume).

Questo fiumicciatolo offre splendide piscine naturali dove è possibile fare il bagno; se siamo fortunati possiamo anche ammirare le ninfee in fiore (specie endemica di quest’area). Il sentiero continua dall’altra parte del fiume risalendo (100 m D+ ca.) fino a incontrare di nuovo una strada carrozzabile, che prendiamo verso sinistra. Procediamo all’ombra di conifere, incontrando in più punti alcune arnie di api di proprietà della forestale (Forestas).

La sterrata continua in falso piano; attraversiamo un ponticello e poco più avanti, al bivio, teniamo la destra per continuare in salita (100 m D+ ca.) fino a un nuovo bivio, dove svoltiamo a sinistra. Continuando lungo questa carrozzabile, in occasione dell'ennesimo bivio, tenendo la destra in direzione Sorgente Pedra Bianca raggiungiamo un bivacco forestale aperto, dotato di panche e un tavolo, un fornello con bombola a gas e all’esterno un grosso camino; poco più avanti si trova una sorgente. Torniamo sui nostri passi e continuiamo lungo la carrozzabile, tenendo sempre la destra fino ad arrivare a un cancello che superiamo tramite scaletta.

Il paesaggio cambia totalmente: ci lasciamo alle spalle il bosco, davanti ai noi si estendono pascoli e la bassa macchia mediterranea, con la consueta presenza di rocce e tacchi tipici del paesaggio gallurese. Seguendo la carrozzabile, attraversiamo dei vigneti fino ad arrivare in zona Stazzo sos Sambinoz; a poco a poco la carrozzabile si stringe diventando sentiero fino a scendere a un piccolo guado. Da qui risaliamo per poi discendere nuovamente verso il Riu de Crasta. Da qui in poi la traccia è molto scorrevole e ci troviamo perlopiù all’ombra di alberi da sughero. Poi la strada si fa asfaltata e continua in dolce discesa fino al piccolo paese di Monti.

COSA SAPERE

Eroe della Sardegna antica fu Amsicora, un generale sardo-punico che guidò la rivolta contro i Romani nel 215 a.C.. Era un grande proprietario terriero (alcuni ritengono che avesse origini berbere) che, nel periodo delle vittorie di Annibale, portò le città costiere della Sardegna a ribellarsi contro il giogo romano, unendo i Sardi Pelliti alle tribù Iliensi, da sempre in lotta contro Roma.

La rivolta di Amsicora, sostenuta dall'arrivo di truppe cartaginesi guidate da Asdrubale, fu stroncata dall'esercito romano a poche miglia da Cagliari. Nonostante la sconfitta, la figura di Amsicora è rimasta quale simbolo della cultura sarda e molte realtà isolane sono dedicate al mitico eroe - tra cui lo stadio Amsicora di Cagliari, che dà il nome al quartiere.

COSA VEDERE

A sud del borgo di Monte si trova la piscina naturale S'elighe, uno specchio d'acqua incastonato tra la vegetazione e i sassi granitici tipici della Gallura. Tra i massi cade un’incantevole cascata: un bagno è d'obbligo!

COSA MaNGIARE

Il vino più rappresentativo della Gallura è sicuramente il vermentino.

La denominazione vermentino di Gallura DOCG contiene numerose varianti, dalla versione superiore a quella spumantizzata, passando per il passito e il vino realizzato con le uve della vendemmia tardiva. I climi ventilati tra mare e terreni rocciosi creano un vino profumato, intenso e persistente, dal buon tenore alcolico e con una bella mineralità.

Il vermentino è un vitigno a bacca bianca che viene coltivato fino a 500 m.s.l.m.: alcuni ritengono fosse coltivato già in epoca nuragica, altri sostengono sia stato introdotto durante la dominazione spagnola. Le ultime analisi condotte indicano per questo vitigno un’origine mediorentale.

DOVE DORMIRE

B&B Villa Mario Monti, a Monti. Tel. 349 597 3889

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.

Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Alà dei Sardi, partendo dalla città di Olbia.

Qui il LINK per controllare gli orari.

Punto di partenza NON raggiungibile in treno.

“Non siamo gli unici attratti dalle fresche acque della piscina naturale S'elighe: alcune grandi tartarughe si avvicinano placidamente”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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