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Tappa

251

Dragonea > Valico di Chiunzi

Lunghezza
21.5
Km
Difficoltà*
EE
Dislivello*
+
1541
m
-
1182
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa di buona lunghezza e molto provante per l'ampio dislivello, le condizioni del terreno (spesso complicate) e i tratti tecnici; fa da contraltare l'estrema panoramicità del cammino e, ciliegina sulla torta, la vetta del Monte Finestra (1.145 m), affacciato sulla Costiera Amalfitana.

Note particolari

Tappa da evitare nei mesi centrali estivi.

La tappa presenta evidenti difficoltà tecniche e fisiche: è perciò adatta solo ai più esperti e allenati – non bisogna soffrire di vertigini!

Una volta superato il bivio per il Santuario dell'Avvocata, il sentiero diventa difficoltoso (e rimane tale per molti chilometri, fino al Valico della Tramontana): ci sono tratti molto ripidi e sdrucciolevoli, traversi esposti e in generale parti in cui occorrono le mani; molti segmenti sono invasi dalla vegetazione. In particolare, si segnalano il traverso sul versante orientale del Colle della Serra, la cengia sotto la Vetta Nord di Monte Finestra e, subito dopo, la salita alla medesima.

Bellezza
periodo
Tutto l'anno
PERCORRIBILITà
INTERESSE
Paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
Paesaggistico
PERCORSO

Lasciamo Dragonea e prendiamo il largo sentiero che va lentamente risalendo verso Corpo di Cava, immerso nel bosco; costeggiando il torrente Bonea, giungiamo così facilmente al borgo (molto suggestivo!) e, superata una fonte, costeggiamo l'Abbazia della Santissima Trinità.

Poco dopo attacchiamo il sentiero che va risalendo (500 m D+ ca.) verso il santuario dell'Avvocata. Il percorso è immerso nel bosco di lecci, in ombra; la salita, pur coi suoi passaggi decisi, non è mai troppo impegnativa e troviamo per di più un paio di fontane; nella seconda parte, la pendenza diminuisce e camminiamo a mezza costa, godendo a più riprese di magnifici scorci sul mare sottostante. Giungiamo così a una sella, da cui parte la diramazione verso il santuario dell'Avvocata: si tratta di una deviazione di circa 3 km tra andata e ritorno, in facile saliscendi, che merita (se abbiamo tempo) per la panoramicità del luogo; al santuario è peraltro presente una sorta di bivacco sempre aperto per i pellegrini.

Ritornati alla sella, prendiamo il sentierino che taglia il versante occidentale del Monte Demanio: il sentiero, in costante saliscendi, è di tutt'altro tipo rispetto a quello fin qui percorso e occorre avere passo fermo; la traccia diventa stretta, sdrucciolevole e diversi tratti sono invasi dalla vegetazione. Arriviamo alla sommità di un colle e da lì, ignorando il sentiero sulla destra che scende a Corpo di Cava, proseguiamo lungo la cresta verso il Monte Finestra; anche in questo tratto le difficoltà non mancano e, tra i molti saliscendi (spesso esposti al sole), andiamo prendendo quota (350 m D+ ca.). Superato il versante orientale del Colle della Serra scendiamo appena alla Foce di Tramonti e da lì affrontiamo lo strappo, ormai completamente allo scoperto, per la (prima) vetta, il Monte Finestra (1.145 m). Senza riposarci troppo, proseguiamo perdendo leggermente quota verso il sottostante Malopasso, dal quale attacchiamo una cengia in traverso, abbastanza larga ma molto esposta; dopodiché affrontiamo una breve ma ripidissima salita alla Vetta Nord: lì finalmente ci godiamo il panorama, approfittando dell'ombra offerta da un piccolo bivacco.

Di nuovo in marcia, scendiamo (150 m D- ca.) su sentiero polveroso, privo però di difficoltà tecniche, fino a passare sotto una piccola grotta con una statua della Madonna: lì troviamo una fontanella, vera manna dal cielo. Proseguiamo lungo una bellissima cresta, molto aerea (ma larga), per raggiungere così il Valico della Tramontana (895 m): lì terminano le difficoltà e passiamo su una carrozzabile, affrontando la seconda parte della discesa (200 m D- ca.), di nuovo nel bosco; quindi, in prossimità del valico de Le Chiancolelle, passiamo su asfalto e giungiamo così al Valico di Chiunzi, conclusione di una signora tappa.

COSA SAPERE

Fin dall'epoca antica il Valico di Chiunzi è stato un’ importante porta di accesso dall'Agro Nocerino-Sarnese verso la costiera amalfitana.

Nonostante l’importanza del luogo, una vera e propria strada che unisce Maiori a Chiunzi fu costruita solo all’inizio del XIX secolo per poi essere completata dall’altro lato, verso Corbara, dopo la metà del secolo. Nel medioevo la località veniva chiamata punzo e indicava probabilmente la forma appuntita, e successivamente fu trasformata in Chiunzi.


Il 29 settembre 1943 il 319° battaglione americano raggiunse il Valico di Chiunzi dopo aver costretto alla ritirata i tedeschi che presidiavano la zona. La conquista dell'importante passo permise agli americani di continuare la risalita per proseguire verso Napoli e liberare l’Italia dall'occupazione nazista.

L'operazione Avalanche vide le truppe alleate sbarcare nel golfo di Salerno, da Maiori ad Agropoli. Nonostante le molte perdite dovute ai bombardamenti tedeschi, l'operazione andò a buon fine e gli alleati riuscirono a porre le basi per la liberazione della penisola.


Durante la guerra greco-gotica, nel 552 d.C., i Monti Lattari furono il teatro di una battaglia tra l’esercito dell'Impero Romano d'Oriente guidato da Narsete e gli Ostrogoti guidati dal re Teia.

L'esercito degli Ostrogoti, trovandosi in difficoltà, si ritirò dalle sponde del Sarno sui monti Lattari ma, non trovando alimenti per l'esercito e i cavalli, fu costretto ad affrontare i bizantini assalendoli dai monti. L'attacco improvviso trovò impreparato l'esercito imperiale che tentò in ogni modo di uccidere il re Teia per costringere alla resa gli Ostrogoti. Solamente a fine giornata, quando un dardo riuscì a colpire e uccidere l'ultimo re dei Goti, la battaglia fu conclusa.

L’evento viene ricordato come “battaglia dei monti Lattari” o “battaglia del Vesuvio”.


COSA VEDERE

Sulla cima del Valico di Chiunzi è ancora presente la Torre degli Orsini, di origine normanna, che veniva usata come checkpoint per scopi militari, ma anche come dogana per il passaggio. La torre, in ottimo stato di conservazione, ospitava un ristorante con una meravigliosa vista verso il golfo di Napoli.


Nella vicina Nocera Inferiore è presente il Santuario Maria dei Miracoli, un complesso mariano situato a mezza costa sul Monte Albino.

Il luogo, che ospitava la Madonna dei Pigni, fu trasformato in convento dell’ordine degli olivetani dal condottiero nocerino Giambattista Castaldo. Nei secoli subì l'incuria e l'abbandono, fino al restauro ottocentesco. Da sempre è stato meta dei pellegrini, in particolare nel periodo pasquale.

Dal 1598 si ripete una tradizione che vede la separazione dei pellegrini di Nocera e Pagani in due giorni diversi: il lunedì e il martedì di Pasquetta. Tale tradizione è nata per fermare gli scontri violenti che si ripetevano regolarmente durante il pellegrinaggio tra i cittadini dei due paesi.


COSA MaNGIARE

Tra i prodotti imperdibili di questo ricco territorio c'è il pomodoro corbarino, chiamato anche sponzillo, caratterizzato dal gusto particolarmente dolce. Deve il suo nome al comune di Corbara, sulle cui colline viene da sempre coltivato.

Dalla forma allungata, è rimasto un prodotto di consumo locale anche se la richiesta è in forte aumento. È tradizionale realizzare dei grappoli per la conservazione e il consumo invernale.


Nel comune di Tramonti, per la precisione nella frazione di Pucara, è ottimo il Concerto, un liquore realizzato con le erbe della zona.

Nacque nell'antico Conservatorio Regio di S. Giuseppa e Teresa ed è ottenuto macerando nell'alcol più di quindici tra spezie ed erbe - la sinfonia di gusti e odori è un vero e proprio concerto. Tipicamente offerto in segno di ospitalità, il liquore è il più antico rosolio della costiera amalfitana, utilizzato come pozione rivitalizzante dalle anziane massaie.


DOVE DORMIRE

Bivacco sulla Vetta Nord di Monte Finestra (sprovvisto di letti: occorre avere il materassino e il sacco a pelo). Sempre aperto.

Al Valico Relax, a Valico di Chiunzi. Tel. 089 876165

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Salerno.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Partiti di buon ora, arriviamo a destinazione col buio, dopo oltre 12 ore di marcia: siamo esausti… ma che spettacolo!”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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