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Tappa

84

Falmenta > Re

Lunghezza
13.1
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
941
m
-
899
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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50384996
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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa abbastanza corta e di dislivello contenuto, facile e piacevole.

La giornata è ricca di spunti culturali e… geologici: proprio in quest’area, la placca tettonica africana incontra quella euroasiatica, dando origine a formazioni rocciose variegate (scisti di vario tipo, marmi).

Note particolari
Bellezza
periodo
Tutto l'anno
PERCORRIBILITà
INTERESSE
culturale
RAGGIUNGIBILITà
culturale
PERCORSO

Prendiamo il sentiero che sale dolcemente (350 m D+ circa) nel bosco in direzione di Mergugna; discendiamo dunque fino a Gurro, dove è consigliata la visita al Museo  Etnografico della Valle Cannobina, che offre ricostruzioni della vita di un tempo (ritorna il tema della coltivazione della canapa) e costumi tipici locali. Per gli appassionati di geologia, poco distante vi è anche un piccolo museo geologico.

Torniamo quindi a salire (200 m D+ circa) fino all’Alpe Piazza, da cui ammiriamo le cime della vicina Val Grande. Persa nuovamente un po’ di quota, prendiamo il sentiero a mezzacosta fino ad arrivare al bell’ alpeggio di Provola e, da lì, scendiamo velocemente al borgo di Finero. Un ulteriore tratto di strada ci conduce verso il Piano di Sale, appena prima del quale prendiamo la traccia sulla destra, che scende nella Val Vigezzo. Giunti sul fondovalle, oltrepassiamo il torrente Melezzo Orientale e lo costeggiamo verso est, per entrare infine nel paesino di Re; sud-est, fa la sua figura il Monte Limidario (2.188 m), severo.

COSA SAPERE

La Val Grande è la zona selvaggia più grande d’Italia e deve questo suo primato a vicende legate alla Resistenza.

Nel giugno del ‘44, migliaia di nazifascisti circondarono la Val Grande con l’obiettivo di eliminare le nutrite formazioni partigiane locali. L’operazione continuò per due settimane e alla fine i partigiani uccisi, insieme a qualche valligiano, furono almeno 300; vennero distrutti molti piccoli insediamenti abitati da pastori, carbonai e boscaioli e la stessa sorte subirono decine di alpeggi, nonché alcuni rifugi e un alberghetto.

La comunità diffusa non si riprese e l‘intera zona nel dopoguerra venne abbandonata, prima e più velocemente di tante altre zone montane in Italia. La Val Grande così è diventata una grande area wilderness, tutelata oggi da un Parco Nazionale, dove si cammina per ore senza trovare alcun insediamento umano.


Questo territorio ha una peculiarità geologica molto importante, cioè la presenza, riconoscibile nelle immagini satellitari, di una linea tettonica che secondo gli studiosi è una geosutura, espressione sulla superficie terrestre risultante dallo scontro tra la placca tettonica europea e quella africana. A Gurro è presente un Museo Geologico che ben documenta la questione.

COSA VEDERE

Il Santuario della Madonna del Sangue è un’importante meta di pellegrinaggio della Val Vigezzo.

Il santuario (che dal secolo scorso ha ricevuto il titolo di basilica minore) è costituito da due edifici: il più antico, del 1600, è stato inglobato in quello moderno, consacrato nel 1958. Il Santuario sorge vicino al luogo in cui, secondo la tradizione, nel 1494 avvenne un miracolo: un paesano infuriato per aver perso al gioco della piodella (che consisteva nel tirare un sasso per colpire una moneta posta sopra un cilindro di legno) lanciò una pietra contro un piccolo affresco della Madonna del Latte che cominciò a sanguinare.


COSA MaNGIARE

Il runditt (o stincket o amiasc: il nome dipende dalla zona) è una sorta di crepes finissima, fatta con farina e acqua, che tipicamente viene mangiata nei giorni di festa, condita soltanto con burro e sale. A Malesco dal 2016 esiste l'Accademia del Runditt.


DOVE DORMIRE

Albergo Bellavista, a Re. Tel. 0324 97040

Albergo Le Tre Rose, a Re. Tel. 0324 97019 - 0324 97114

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla cittadina di Verbania con cambio a Cannobio. 

Qui il LINK per controllare gli orari.


Cittadina di Verbania (Pallanza), raggiungibile con il traghetto partendo dalla città di Stresa.

Qui il LINK del traghetto per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Al nostro arrivo a Re rimaniamo colpiti dal Santuario della Madonna del Sangue, con le sue colorate cupole neo-bizantine”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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