Text Link

Tappa

272

San Severino Lucano > Madonna del Pollino

Lunghezza
21
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
1101
m
-
450
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

* Cosa vuol dire?Scarica la traccia GPX

Sempre sul percorso giusto!

Usa l’app Outdooractive per utilizzare le tracce gpx e vivere le tue avventure in sicurezza.

Desktop - iOS - Android

65836006
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa di media lunghezza e quasi tutta in (dolce) salita, prevalentemente nel bosco su strada sterrata con tratto panoramico finale, che ci avvicina al cuore del Parco Nazionale del Pollino.

Note particolari

Alcuni tratti del sentiero, nella seconda metà della tappa, sono ricoperti dalla vegetazione e spesso è difficile trovare la traccia: bene monitorare la traccia gpx.


Bellezza
periodo
Maggio - Ottobre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
RAGGIUNGIBILITà
PERCORSO

Partiamo dal borgo di San Severino Lucano salendo tra le vie del paese. All'altezza di un'area attrezzata prendiamo un sentiero ben segnalato e battuto e iniziamo così la nostra lunga salita (600 m D+ ca.). Proseguiamo in salita per circa 1 km fino a raggiungere nuovamente un tratto di strada asfaltata. Qui troviamo una grande giostra, opera di land art dell'iniziativa Arte Pollino.

Dopo aver percorso un breve tratto su asfalto, prendiamo a sinistra un'ampia strada sterrata nel bosco, con tratti panoramici sulle vette del Pollino (tra cui la cima Grattaculo). Proseguiamo su questa comoda strada, leggermente in salita, per una decina di chilometri circa lungo la dorsael, fino a raggiungere l'area attrezzata di Acquatremola, che ci offre una fontana di acqua fresca. Facciamo un breve tratto di asfalto per poi buttarci subito a destra, nel bosco. In questo tratto il sentiero è ben segnato, ma non sempre evidente. Si prosegue in leggera discesa (250 m D- ca.) dentro il bosco, poi la traccia si perde nella vegetazione e, anche se continuano ad esserci i segnavia, avvistarli diventa molto complicato (per la presenza di abbondanti felci) e dobbiamo monitorare la traccia gpx.

Attraversiamo una strada asfaltata e attacchiamo il tratto finale di salita (400 m D+ ca., da non sottovalutare) verso il santuario; il sentiero nel bosco è suggestivo e ben segnalato. Dopo aver costeggiato l'imponente Pietra Jaccata usciamo dal bosco e rimaniamo scoperti fino a fine tappa, attraversando dei bellissimi pianori dove possiamo scorgere cavalli bradi. Mentre percorriamo la costa della montagna si apre alla nostra destra una bellissima vista sul panorama circostante. Giunti al Santuario della Madonna del Pollino, ordiniamo una birra ghiacciata e dal retro del rifugio omonimo ci godiamo il tramonto e la vista delle vette che ci aspettano.


COSA SAPERE

L'origine del culto della Madonna del Pollino è dovuto, come spesso succede, ad un evento miracoloso.

Secondo la leggenda, due donne salirono in preghiera verso la vetta del Pollino alla ricerca della Vergine apparsa precedentemente a un pastore. Arrivate in cima senza un goccio d’acqua, apparve loro la Vergine e le dissetò facendo scaturire uno zampillo d'acqua da una pietra. Nella grotta accanto a dove avvenne il miracolo fu ritrovata la statua della Madonna con il bambino, ricoperta di terriccio, ancora oggi custodita nel santuario. Una volta tornate in paese le due donne scoprirono che la malattia del marito di una delle due era scomparsa, così tutti gli abitanti decisero di costruire un piccolo santuario nel luogo dell’apparizione.

Quale sia la verità non è dato sapere, ma sicuramente dal 1700 gli abitanti del luogo continuano a salire fino al santuario (situato a 1.537 m) nella tarda primavera, dando vita a una grande festa popolare che unisce le tradizioni religiose calabresi e lucane. La statua, risalente al XVIII secolo, viene portata a spalla da San Severino Lucano fino al santuario (ben 18 km accompagnati da canti e preghiere).


Numerosi sono i riti arborei della Basilicata: in un sincretismo tra sacro e profano si continuano a tramandare gli antichi legami della popolazione con questo potente territorio.

A Terranova di Pollino viene svolto ‘A Pit: il 13 giugno, festa di Sant'Antonio da Padova, viene issato e scalato il tronco d'abete tagliato in località Cugno dell'Acero. L'albero viene tagliato l'ultima domenica di maggio dai paesani che accorrono da ogni parte del mondo: si tratta di una grande festa, che vede balli e banchetti intorno al tronco innalzato.

La festa di La Pitu e la Rocca invece si svolge a Rotonda sempre durante le feste di Sant'Antonio e vi si celebra l'antica tradizione lucana del matrimonio tra gli alberi. Il rito ancestrale si allaccia con la leggenda del santo di Padova che trascorse una notte sotto un abete, nella località di Marolo. Lo sposo e la sposa di questo matrimonio sono un abete e un faggio che vengono uniti insieme, innestando la chioma dell'abete sul tronco del faggio. Anche in questo caso, sotto l'albero si susseguono balli e banchetti.


COSA VEDERE

Poco fuori dal comune di San Severino, lungo il sentiero che porta alla Madonna del Pollino, è presente una grande giostra che guarda il massiccio del Pollino.

Si tratta di RB Ride, installazione dell'artista belga di origine tedesca Carsten Höller realizzata per Arte Pollino. La giostra ha un diametro di quasi 17 metri; composta da dodici navicelle con le sedute, come una vera e propria giostra, e posizionata in mezzo alla natura, l’opera permette di godersi il paesaggio modificando così la percezione urbana del divertimento: "La giostra rappresenta uno strumento per recuperare il valore del tempo, della riflessione e della contemplazione e costringe lo spettatore che vive l’esperienza a mettere in discussione il proprio modo di percepire la realtà e le proprie certezze". L'artista cerca di trasformare l’esperienza emozionale degli spettatori, facendo delle sue opere una provocazione che spinga a mettere in discussione i sistemi percettivi tradizionali.


Il Santuario della Madonna del Pollino è raggiungibile in macchina soltanto dal 1975, quando fu costruita una strada asfaltata.

La struttura è caratterizzata da tre navate dalla volta in legno. Il complesso religioso, inerpicato su una rupe a strapiombo che si affaccia sul torrente Frido, comprende anche una Casa del Pellegrino per accogliere i visitatori. Poco distante dal santuario è presente la statua di bronzo realizzata da Daphnè Du Barry: la scultura, alta più di 2 metri, raffigura la Madonna del Pollino che con le braccia stese dona suo figlio al mondo. Il luogo in cui sorge la statua di bronzo gode di una vista suggestiva verso la Timpa di San Lorenzo o della Falconara.


La foresta vetusta di Cozzo Ferriero è una delle più belle faggete d'Italia: all'interno dei suoi 70 ettari ci sono faggi monumentali anche di 500 anni.

Si tratta di un importante caso di studio per quanto riguarda i cambiamenti climatici, essendo la faggeta secolare più a sud d'Europa - come tale è riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.


COSA MaNGIARE

Tradizionale del territorio di Rotonda è la Melanzana Rossa di Rotonda DOP, un ecotipo tondeggiante dal caratteristico colore arancione che tende verso il rosso.

Il profumo intenso si unisce a un sapore leggermente amarognolo e piccante. Questo vegetale è di origine africana e arrivò in quest'area grazie ai coloni che andarono in Etiopia durante il periodo fascista. La specie originaria era più allungata; adattandosi al territorio lucano ha preso l’attuale forma rotonda. Il colore e la forma, simile a quella del pomodoro, fanno sì che la popolazione locale chiami l'ortaggio anche a pummadora. E’ usata come la normale melanzana, ottima sott'olio e sottaceto; ne vengono utilizzate anche le foglie.


DOVE DORMIRE

Rifugio Pino Loricato, presso il Santuario della Madonna del Pollino. Tel. 349 149 5760


COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Policoro con cambio a Senise.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Gli alberi hanno un’aura profonda e intangibile. Ci abbandoniamo nel loro abbraccio cercando di ascoltarne il cuore millenario”

Lasciati ispirare

Va' Sentiero è anche un libro edito da Rizzoli!

Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.  

Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

ordina la tua copia!