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Tappa

51

Santa Caterina di Valfurva > Bormio

Lunghezza
20.1
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
854
m
-
1366
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa molto lunga e impegnativa, con dislivelli significativi, con la quale circumnavighiamo il Monte Confinale; di enorme soddisfazione.

Al cospetto dell’impressionante parete sud della Punta del Cristallo, raggiungiamo un balcone incomparabile sul leggendario Gran Zebrù; più tardi avvistiamo anche la bellissima Cima Piazzi, prima di entrare nello storico centro di Bormio.

Note particolari

La tratta fino al Rifugio Campo è una variante al Sentiero Italia (che dal Rifugio Pizzini passa alla Val Zebrù per l’omonimo passo) per l’impraticabilità di Passo Zebrù; comunque consigliatissima.

La tappa è davvero lunga e richiede buon allenamento; è tuttavia possibile spezzarla al Rifugio Campo, nel fondovalle della Val Zebrù (a circa metà percorso).

Brevi tratti appena esposti nel lungo traverso dopo Baite Cavallaro.

Bellezza
periodo
Maggio - Ottobre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
PERCORSO

Su buon sentiero, ripartiamo in salita (500 m D+ circa), per buona parte all'ombra nel fitto bosco, fino alle baite di località Confinale di Sopra. Ripreso fiato, continuiamo con un bellissimo traverso, giungendo alle Baite Cavallaro (chi vuole accorciare la tappa può prendere il largo sentiero che scende a Pradaccio, attraversare quindi il Torrente Zebrù e percorrere il traverso fino a Bormio).

Aggirando da nord il Monte Forcellino, proseguiamo in traverso al cospetto dell'incredibile parete sud della Punta del Cristallo (3.450 m), che sembra dolomitica (come il nome, d’altronde). Raggiungiamo così il bivacco forestale Costantini, vicino al quale una panchina ci chiama a doverosa sosta, per ammirare l'imponente Gran Zebrù (3.851 m), il più piccolo Zebrù (3.735 m) e il Ghiacciaio di Forni.

Dal bivacco continuiamo per un po' sul traverso (affrontando qualche piccolo guado), poi scendiamo rapidamente (300 m D- circa) fino al Rifugio Campo; chi fosse stanco, può spezzare qui la tappa.

Dal rifugio imbocchiamo la carrozzabile, verso ovest, e percorriamo tutto il fondovalle costeggiando il Torrente Zebrù e superando diverse baite. Giunti al Ristorante Zebrù, risaliamo su sentiero il versante nord della valle; rimanendo in costa, avanziamo veloci verso ovest, con vista sulla grande Cima Piazzi (3.439 m). Superiamo alcuni abitati ed infine, con rapida discesa, giungiamo nella bella cittadina di Bormio.

COSA SAPERE

Il Contado di Bormio ha mantenuto la sua indipendenza anche se è passato sotto vari domini: i Grigioni svizzeri, il Ducato di Milano ed infine Napoleone.

La sua posizione strategica per il commercio tra l’Italia e la Svizzera ha contribuito a renderlo una zona ricca e florida.


COSA VEDERE

Bormio è rinomata per le proprietà delle sue acque termali.

Nella zona di Bagni di Bormio è possibile rilassarsi tra le calde acque, sia in strutture private che in una piccola piscina pubblica ricavata ai bordi del fiume (chiamata “Pozza Leonardo da Vinci”).

Famosa fin dagli antichi romani, è possibile visitare la Fonte Pliniana la cui acqua, tra quelle delle nove sorgenti, è la più calda e pura.

COSA MaNGIARE

Non si può concludere un pasto senza l’amaro locale, simbolo di tutta la Valtellina: il Braulio.

Il mix di erbe che lo compongono rimane un segreto, ma sicuramente il risultato è un perfetto rimedio per digerire gli “impegnativi” piatti locali.

DOVE DORMIRE

Rifugio Campo, Val Zebrù. Tel.  0342 929185

Ostello Alpino, a Bormio. Tel. 0342 902712

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla cittadina di Tirano con cambio a Bormio.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile con il treno.


“Il Gran Zebrù è un pezzo da novanta delle Alpi”

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Disponibile in tutte le librerie, il libro propone 25 itinerari dal Sentiero Italia, dalle Valli del Natisone fino alla Barbagia, di varia lunghezza e difficoltà, per chi vuole partire alla scoperta del trekking più lungo del mondo.  

Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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