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Tappa

116

Susa > Rifugio Arlaud

Lunghezza
23.9
Km
Difficoltà*
T
Dislivello*
+
1944
m
-
687
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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50386639
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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa abbastanza lunga, ma scorrevole, lungo l’alta Val di Susa, con un dislivello ridotto (eccetto l’ultima salita al Rifugio Arlaud); di relativo riposo.

Note particolari

Alcune parti di sentiero sono ricoperte dalle foglie che nascondono pietre talvolta umide, si rischia di scivolare: prestare attenzione.

Bellezza
periodo
Maggio - Ottobre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
culturale
RAGGIUNGIBILITà
culturale
PERCORSO

Passando tra i vigneti, lasciamo Susa camminando su strada verso la frazione Giaglione, da cui la Grande Traversata delle Alpi costeggia dall’alto le Gorge (per i più avventurosi, è possibile da Giaglione scendere nel canyon e quindi risalirlo lungo il fiume Dora Riparia, con una ferrata). Dopo la cappella Borello passiamo su sentiero in saliscendi,  molto scorrevole. Oltrepassiamo la frazione di Ramats e, continuando su strada, giungiamo fino a Cels.

Quindi, camminando tra boschi di castagni su comoda carrozzabile, saliamo (250 m D+ circa) all’abitato di San Colombano, dal quale un sentiero a mezzacosta ci porta a Eclause. Giunti alla borgata di Moncellier di Sotto, la GTA scende decisa (300 m D- circa) e arriviamo a Salbertrand. 

Attraversiamo il fondovalle per attraversare la Dora Riparia nei pressi del cimitero e attacchiamo la salita (700 m D+ circa), tutta nel Gran Bosco di Salbertrand, su buon sentiero, fino ad arrivare al bel Rifugio Arlaud, da cui godiamo di una vista aperta sulla dorsale di Punta Sommeiller (3.332 m).


COSA SAPERE

Nell’ottobre 2017 un enorme incendio ha devastato la Val di Susa: le scarse piogge e il vento secco hanno alimentato l’incendio e per settimane le fiamme hanno devastato ettari di boschi, rendendo l’aria irrespirabile fino alla vicina Torino.

Oggi sono ancora evidenti le tracce di quel disastro.


Dopo la II Guerra Punica, le Alpi Cozie ospitarono il Regno dei Cozii i quali, grazie a un’oculata politica di alleanza con i Romani, riuscirono a mantenere l’indipendenza fino all’età augustea. La capitale era Segusio (dal gallico sego, che significava “forte”).


COSA VEDERE

Il Forte di Exilles (citato per la prima volta in documenti del VII secolo) era una struttura fondamentale per il controllo della Val di Susa, tant’è che i Savoia e i Francesi se lo sono contesi per secoli.

Pare che proprio un prigioniero di questo forte abbia ispirato Alexandre Dumas, che ne fece un personaggio nel romanzo “Il visconte di Bragelonne”, successivamente ripreso nel film “La maschera di ferro”.

Oggi il forte ospita un suggestivo museo di arte, letteratura e cinema. Per maggiori info, orari e biglietti, si veda il seguente LINK.


COSA MaNGIARE

La montagna è spesso un ambiente difficile per l'agricoltura, ma la patata, coltivata in Italia dal 1800 (quando fu importata dall’America), soprattutto nelle zone premontane e montane, è da allora una risorsa alimentare fondamentale e imprescindibile.

In questi territori vengono tuttora coltivate antiche varietà locali, dalle pregiate qualità organolettiche che non si riscontrano nelle patate coltivate in pianura. Inoltre, l’altitudine elimina la necessità dei trattamenti fitofarmacologici perché aumenta la resistenza naturale alle malattie, rendendo queste varietà più sane.


DOVE DORMIRE

Rifugio Arlaud (posto tappa GTA), presso località Montagne Seu. Tel. 335 401 624


COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Torino. 

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza raggiungibile in treno, partendo dalla città di Torino. 

Qui il LINK per controllare gli orari.


“Dopo giorni di intense salite, la tappa ci sembra quasi una passeggiata in piano, tra i fortini della vallata”

Lasciati ispirare

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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