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Tappa

115

Lago di Malciaussia > Susa

Lunghezza
21.3
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
784
m
-
2076
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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50386634
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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa relativamente lunga, caratterizzata dalla decisa salita iniziale al Colle Croce di Ferro. Scorre però veloce, senza essere eccessivamente faticosa.

I panorami sono stupendi e ammiriamo il Rocciamelone (3.537 m) da diverse prospettive. Triste il passaggio nel bosco devastato da un terribile incendio nel 2018, prima di scendere nell’incantevole cittadina di Susa.

Note particolari

La discesa, da Ca' Praletto (dove si entra nel bosco bruciato) in poi, è talvolta ripida e non è facile orientarsi per via dei pochi segnavia (quelli sugli alberi non esistono più).

Bellezza
periodo
Giugno - Settembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
paesaggistico
RAGGIUNGIBILITà
paesaggistico
PERCORSO

Partiamo di buon mattino lungo la GTA, costeggiando il Lago di Malciaussia. Superato il piccolo borgo di Pietramorta, attraversiamo il Torrente Stura di Viù e attacchiamo la salita (750 m D+ circa) verso il Colle Croce di Ferro, sempre su comodo sentiero selciato, una vecchia mulattiera militare, mai ripido, costante e panoramico. 

Siamo al Colle Croce di Ferro (2.546 m), dove il panorama si apre sulle Alpi Cozie (vediamo spuntare l’aguzza punta del Monviso, 3.841 m), sulle Alpi Marittime e persino sulla pianura torinese e i suoi colli. Perdendo appena quota, la GTA ci porta in breve alla Capanna Sociale Aurelio Ravetto. Cominciamo poi un lungo e piacevole traverso, molto aereo; superata la spalla meridionale del Monte Palon, sempre su ottimo sentiero, perdiamo rapidamente quota (500 m D- circa) fino ad arrivare all’Alpe Arcella, dove prendiamo la comoda carrozzabile in piano, superando l’Alpe Costa Rossa (1.940 m), col suo monumento ai partigiani.

Intervallando tratti di carrozzabile e di sentiero (in alto scorgiamo luccicare il santuario sulla cima del Rocciamelone); entriamo nel bosco bruciato nell'incendio del 2018, oltrepassiamo la frazione Trucco (i più stanchi posso spezzare la tappa presso il Rifugio Truc) e proseguiamo fino a Ca' Favro. Da Ca' Praletto iniziamo la discesa vera e propria (1.100 m D- circa). 

Entriamo nel bosco completamente devastato, lo scenario è terribile. A causa dell’incendio (e dei segnavia spesso cancellati dal fuoco) il sentiero non è sempre facilissimo da seguire e la pendenza va aumentando notevolmente. Infine terminiamo la discesa alla frazione Stagno, di Susa, da cui seguiamo la strada fino all’antica cittadina, ricca di storia e angoli preziosi.


COSA SAPERE

La bellissima montagna del Rocciamelone, che con i suoi 3.538 m sovrasta la valle, era considerata dai druidi una montagna sacra. A Susa è ancora presente un altare celtico risalente al VII secolo a.C. che guarda proprio verso la montagna.


La vetta del Rocciamelone è stata raggiunta per la prima volta il 1° settembre 1358 (probabilmente un primato, nelle Alpi) dal crociato astese Bonifacio Rotario che, catturato dai Turchi, fece voto alla Madonna di dedicarle un ritratto sulla prima cima che avesse visto tornando in patria, se si fosse salvato. E così fece: portò sulla vetta del Rocciamelone un pregevole trittico di bronzo con l’immagine della Madonna. A protezione, sorse una cappelletta che, nel 1798, divenne il Santuario di Nostra Signora di Rocciamelone: il più alto d’Europa (3.538 m!).


COSA VEDERE

A Susa si trova l'Arco di Augusto, costruito tra l’8 e il 9 a.C., uno degli archi trionfali meglio conservati del Nord Italia: è in gran parte intatto, sebbene le parti metalliche siano state rimosse, come le lettere in bronzo dell’iscrizione. L’epigrafe ricorda il foedus, cioè il "patto" di alleanza tra Cozio, re dei Celti, e Cesare Ottaviano Augusto, primo imperatore romano.


Sopra Susa si erge il Castello della contessa Adelaide. Fu grazie al suo matrimonio (il terzo, nel 1046) ) con Oddone di Savoia, cui donò in dote il Marchesato di Susa e la Contea di Torino,  che la stirpe dei Savoia subentrò in Piemonte.

Una delle figlie di Adelaide andò in sposa a Enrico IV, re di Germania e poi Imperatore del Sacro Romano Impero. Scomunicato dal Papa Gregorio VII, Enrico IV godette dell’appoggio di Adelaide, donna energica e prestigiosa, che addirittura lo accompagnò a Canossa, dal Papa, a chiedere la revoca della scomunica.

Il Castello di Adelaide oggi è un museo che ospita le testimonianza della sua storia plurimillenaria; da castrum, costruito sui resti del Pretorium romano, a castello medievale, a Palazzo Sabaudo.

COSA MaNGIARE

Il gòfri è una cialda simile al waffle, mangiato in versione salata con formaggi e affettati o dolce, con marmellate, miele, creme. L’impasto viene cotto con un fer à gaufre, formato da due piastre di ghisa sovrapposte e incernierate su un lato, per potersi aprire a libro. Le piastre vengono riscaldate e unte con lo strutto prima che venga versato l’impasto semiliquido.

DOVE DORMIRE

Rifugio Il Truc, in borgata Trucco. Tel. 0122 32963

Ostello Casa San Martino, a Susa. Tel. 0122 31686

A Susa sono presenti numerose strutture ricettive.


COME ARRIVARE

Punto di partenza  raggiungibile in macchina.


Punto di partenza NON raggiungibile in bus.

La località raggiungibile con il bus più vicina è Usseglio, partendo dalla città di Torino con cambio a Lanzo.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.

La località raggiungibile con il treno più vicina è Lanzo, partendo dalla città di Torino.

Qui il LINK per controllare gli orari.


“Susa ci ha sorpreso con la sua bellezza, la sua pace e le sue vie piene di Storia e bellezza”.

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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