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Tappa

244

Telese Terme > Piano di Prata

Lunghezza
24.1
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
1300
m
-
608
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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65528469
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Una tappa di interesse paesaggistico (il Lago di Telese, Pizzo del Piano, Monte Sant'Angelo) sia culturale grazie al bellissimo borgo di Solopaca.

Da non sottovalutare per la sua lunghezza, il notevole dislivello e la segnaletica spesso assente o poco evidente.

Note particolari

Nel tratto di asfalto che dal centro di Telese Terme conduce al paese di Solopaca occorre prestare attenzione al traffico: le automobili corrono veloci e, una volta passato il lago, non c'è marciapiede.

Lungo il sentiero che conduce al Pizzo del Piano la segnaletica è a tratti assente o assai poco evidente, nonostante si incrocino svariate tracce; una volta in cima, traccia e segnaletica scompaiono completamente e bisogna prestare attenzione alla traccia GPX.

Gli ultimi km presentano una discesa a tratti ripida; data la presenza di pietre irregolari, bene prestare attenzione (si consiglia l'uso di bastoncini per non stressare le ginocchia).

Bellezza
periodo
Marzo - Novembre
PERCORRIBILITà
INTERESSE
Paesaggistico
Culturale
RAGGIUNGIBILITà
Paesaggistico
Culturale
PERCORSO

Usciamo dal centro di Telese Terme e continuiamo per un paio di km sulla strada che attraversa il paese fino a raggiungere il Lago di Telese. Da lì si prosegue sulla strada asfaltata che ci conduce al delizioso paese di Solopaca, attraversato il quale continuiamo su sterrato per poi attaccare con la salita, piuttosto ripida e lunga (700 m D+ ca.) ma quasi tutta nel bosco. Entriamo così nel Parco Naturale Regionale Taburno-Camposauro.

La cima di Pizzo del Piano (940 m) ci regala una bellissima vista a 360°. Dalla sommità del Pizzo dobbiamo prestare attenzione a orientarci perché traccia e segnaletica sono assenti. Attraversato il pianoro sommitale saliamo ancora (200 m D+ ca.) e continuiamo poi in falsopiano fino a una deliziosa radura dotata di una piccola area pic-nic. Da lì saliamo ancora (100 m D+ ca.) per raggiungere la vetta del Monte Sant'Angelo (1.189 m) da cui ammiriamo la verdeggiante valle sottostante.

Scesi dal Monte il sentiero prosegue in una grandissima faggeta, gli alberi sono altissimi e regalano a questo tratto della tappa un'atmosfera magica. Quindi circumnavighiamo il Monte Rosa (1.308 m, la vetta più alta del Parco) e usciamo dalla faggeta; poi procedendo su sentiero a mezzacosta, perdiamo quota (300 m D- ca.) fino a raggiungere Piano di Prata, una grande area pic-nic dove possiamo dormire con la tenda e festeggiare la tappa con una bella grigliata.

COSA SAPERE

Piano di Prata si situa in mezzo a quella che viene chiamata la "Dormiente del Sannio", una dorsale montuosa che somiglia ad una donna distesa.

Protagonista di questa immagine suggestiva è il massiccio calcareo del Taburno-Camposauro che, nonostante faccia parte della catena appenninica, si trova staccato da essa. Dal 1993 quest'area è protetta dal Parco regionale Taburno-Camposauro.


Alcuni sostengono che Piano di Prata sia il vero luogo in cui avvenne la battaglia delle Forche Caudine, in cui i Romani vennero sconfitti ed umiliati dai Sanniti guidati da Caio Ponzio Telesino.

Secondo tale ipotesi, la Valle Caudina sarebbe stata troppo grande per bloccare l'esercito romano, mentre la conformazione lunga e stretta del Piano di Prata e la presenza delle sommità ai lati l'avrebbero resa perfetta per tessere una trappola ai Romani.


COSA VEDERE

Nella località Piano di Prata sono presenti i ruderi del vecchio mulino di Prata che un tempo faceva parte di un sistema di strutture utilizzate per il taglio del marmo.

Scoperti grazie ad una planimetria del 1853, nel 2015 i ruderi sono stati portati alla luce e ristrutturati con i materiali trovati sul posto. Il mulino, di origine medievale, è un edificio che racconta la storia antica di quest'area.


Sopra la località di Tocco Caudio è possibile visitare la suggestiva città fantasma di Tocco Vecchio: già in stato di degrado, fu abbandonata definitivamente dopo il terremoto del 1980.

COSA MaNGIARE

Insaccato tipico dell'area del Taburno è la salsiccia di Castelpoto (oggi presidio Slow Food), un salume contraddistinto dall'intenso colore rosso.

Realizzato con le parti nobili del maiale (prosciutto, spalla, capocollo), macinate grossolanamente e arricchite con la polvere di papauli (nome locale dei peperoni, dolci o piccanti). I papauli vengono dapprima appesi in lunghe collane per essere essiccati al sole, per poi essere tostati e macinati. Ad essi vengono aggiunti anche finocchietto e pepe; il tutto è infine arricchito dall'acqua agliata. Oltre al gusto, le proprietà antisettiche dell'aglio macerato consentono di controllare la salubrità del salume.

Solitamente si trova in commercio a forma di capuziello doppio (piccole salsicce lunghe circa 10 cm legate assieme), me ne esiste una versione più grande chiamata capoziro che tradizionalmente è conservato nell'olio o nella sugna.


Tra le tante varietà di Aglianico presenti in Sud Italia c'è l'Aglianico del Taburno DOCG. L'aglianico è un vitigno importato dalla Grecia tra il VII e il VI secolo a.C..


Tradizionale dell'area del Taburno è il rito della patata interrata.

Un tempo era uso conservare le patate di montagna dentro grandi fossi scavati nel terreno, ricoperti da felci e paglia. Si presume che l'interramento delle patate fosse un metodo dei contadini per sfuggire ai furti dei molti briganti. Oggi, grazie all'intervento di Slow Food Taburno, si sta recuperando questa tecnica per i molteplici vantaggi: le patate continuano a maturare superando i rigidi inverni, mantenendo inalterate la freschezza e le proprietà organolettiche.


DOVE DORMIRE

Area pic-nic a Piana di Prata; non vi sono strutture e occorre avere con sé la tenda.


COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Napoli.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza raggiungibile in treno, partendo dalla città di Napoli con cambio a Caserta.

Qui il LINK per controllare gli orari.


“Sotto gli alberi il tempo scorre più lento, come inghiottito dall’ombra”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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