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Tappa

76

Torno > Bizzarone

Lunghezza
28.1
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
1411
m
-
1196
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Questa tappa è stata documentata grazie al contributo di Foxwin.


Tappa molto lunga ma priva di grossi dislivelli e difficoltà, che si sviluppa in buona parte lungo il confine italo-svizzero.

I momenti salienti della giornata sono la deviazione per la bellissima Pietra Pendula e l’ingresso nella città di Como, la più grande che incontriamo lungo il nostro cammino nell’intero arco alpino.

Note particolari

Dopo Como la segnaletica è spesso manchevole ed è facile perdersi (tanti i bivi senza cartellonistica): tenere sott’occhio la traccia GPS.

Pur semplice, la tappa è lunga e, specialmente in estate, occorre tenere conto delle tante zanzare e dell’umido clima lacustre.

Bellezza
periodo
Tutto l'anno
PERCORRIBILITà
INTERESSE
culturale
RAGGIUNGIBILITà
culturale
PERCORSO

Prendiamo il sentiero in salita lineare (400 m D+ circa), su gradoni, fino al bivio per Montepiatto. Da qui, merita una breve deviazione la Pietra Pendula, un monumento naturale roccioso (sembra un enorme fungo). Tornati sui nostri passi, proseguiamo a lungo in costa (bellissimi scorci sul lago), sempre su percorso, lastricato, fino a Brunate, da cui parte la funicolare verso Como: molto aerea la vista sulla città.

La discesa a Como (450 m D- circa) è ripida, ma molto semplice. Una volta a Como, percorriamo interamente il lungolago. Se è presto, val la pena entrare nel centro storico e ammirare il bel duomo.
Proseguiamo sulle rive del lago e, dopo aver passato la rimessa di idrovolanti, percorriamo un tratto di strada asfaltata. Torniamo quindi su sentiero, in leggera salita; passiamo il Sasso di Cavallasca e le vicine trincee (resti della Linea Cadorna) e, addentrandoci nel bosco fitto e arbustivo, arriviamo a Drezzo. Nei pressi del cimitero, una fontana ci consente di rinfrescarci. 

Tocchiamo quindi Ronago, sede dello spaccio Ambrosoli, la famosa ditta che produce caramelle al miele: non a caso grandi sciami d’api volteggiano nell’aria. Infine, con un ultimo tratto di sentiero misto a strada asfaltata, siamo a Bizzarone.

COSA SAPERE

Lungo il percorso passiamo nei pressi di un grande masso erratico, legato alla figura di San Bartolomeo: una leggenda racconta che da questa roccia il santo spiccò il volo per ricomparire presso la casa delle suore sul Sacro Monte di Varese, salvandosi così dalla peste che sconvolgeva il paese.


Gli abitanti di Bizzarone vengono chiamati Carbunatt, per via di una leggenda legata al vicino paese di Cagno: un giorno, per togliere le erbacce dal campanile, si decise di issare un asino perché brucasse l’erba; l'animale finì per  rimanere strozzato e dai borghi vicini accorsero in molti per banchettare con i resti della povera bestia. Ci fu chi si occupò di scuoiarla, chi attacco a mangiare e chi... portò il carbone per cuocere l’asino, cioè gli abitanti di Bizzarone. Da allora furono soprannominati Carbunatt.

COSA VEDERE

Nella zona di Montepiatto si può ammirare la stranissima Pietra Pendula, una vera e propria installazione naturale: due massi in equilibrio precario, a formare un enorme fungo (la presenza di massi erratici, blocchi di roccia trasportati a fondovalle da un ghiacciaio, è comune in queste zone, ricoperte da ghiacciai nel periodo del Quaternario).


Vale la pena visitare il bellissimo Duomo di Como, uno dei monumenti religiosi più significativi dell’Italia settentrionale, che richiese ben 344 anni per essere completato. Colpisce, tra le tante cose, la Porta della Rana, scolpita con pieno gusto rinascimentale dai fratelli Rodari (autori del portale del Duomo di Milano, qui ispirati dalle Metamorfosi di Ovidio): è ricca di svariate figure quali santi, angeli, mostri, grifoni, farfalle e... una rana.


Il Parco Regionale Spina Verde è una zona protetta, ricca di sentieri, in cui è possibile ammirare, oltre alla natura rigogliosa, anche molte importanti tracce storiche, dai resti della Como Protostorica a quelli della cosiddetta Linea Cadorna, importante linea difensiva della Prima Guerra Mondiale.


COSA MaNGIARE

Nella vicina Ronago ad inizio del 1900 è nata la rinomata azienda dolciaria Ambrosoli.

Il fondatore, Giovan Battista Ambrosoli, acquistò i primi alveari già al tempo della Grande Guerra e in seguito si organizzò a livello industriale, riuscendo a esportare il suo miele e le sue caramelle in tutt’Italia.

DOVE DORMIRE

Agriturismo Le Lanterne, a Bizzarone. Tel. 031 809125

COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus, partendo dalla città di Como.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Fa strano tornare alla civiltà dopo tanto tempo: prima l’avvistamento dei grattacieli di Milano, poi l’aria cittadina di Como, coi suoi turisti e la sua opulenza”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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