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Tappa

212

San Marco La Catola > Alberona

Lunghezza
25.7
Km
Difficoltà*
E
Dislivello*
+
708
m
-
644
m
*Cosa vuol dire?

Il simbolo + indica il dislivello positivo (cioè in salita) complessivo della tappa; il simbolo - quello negativo (cioè in discesa).

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54955457
Punto di partenza
Punto d'arrivo
Punto acqua
Struttura ricettiva
Punto interesse

Tappa lunga ma molto facile e scorrevole, caratterizzata dal passaggio nei bei boschi di San Cristoforo e Sant'Antonio e dall'arrivo nel borgo Bandiera Arancione di Alberona.

Note particolari

Pur essendo il tracciato sempre chiaro e intuitivo, la segnaletica è totalmente assente: occorre prestare attenzione alla traccia GPS.

Unico punto acqua a sud di Passo del Lupo; portarne buona scorta.

Bellezza
periodo
Tutto l'anno
PERCORRIBILITà
INTERESSE
Culturale
RAGGIUNGIBILITà
Culturale
PERCORSO

Lasciamo l'Agriturismo Avellaneta e risaliamo per la sterrata fino alla strada provinciale, che prendiamo verso destra; 200 m dopo, prendiamo il sentiero sulla sinistra e ci infiliamo nel Bosco San Cristoforo, in salita leggerissima. Dopo una curva a gomito, saliamo agevolmente (100 m D+ circa) verso il Monte Ingotto (878 m), dopo il quale procediamo su strada bianca lungo la dorsale praticamente in piano, con panorama aperto sulla distesa di pale eoliche.

Aggirato da sud il Monte Orlando, procediamo in saliscendi per poi curvare verso sud e, perdendo progressivamente quota, prendiamo verso destra una stradina, rientrando nel bosco (questa volta di Sant'Antonio); poche centinaia di metri e torniamo sulla strada bianca, per arrivare in falsopiano alla Coppa San Pietro (869 m). Scendiamo appena (100 m D- circa) verso località Crocella di Motta, da cui ci immettiamo nella strada e la percorriamo per poco più di 1 km; quindi riprendiamo la carrareccia sulla destra e andiamo prima a scendere (200 m D- circa), poi a risalire (300 m D+ circa) superando la strada statale.

Giunti sulla strada provinciale, pieghiamo a destra e seguiamo la strada verso sud; aggiriamo su carrareccia il Montauro da ovest, per tornare infine sulla strada (che prendiamo verso destra, tenendo la sinistra al bivio) e scendere (200 m D- circa) fino al borgo di Alberona.

COSA SAPERE

Alberona è chiamato il paese dell'acqua per via delle tante sorgenti presenti nel suo territorio; numerose anche le fontane che portano acqua fresca in paese (tra cui la fontana Muta).

Incerta è l'origine del borgo (probabilmente è stato fondato attorno all'anno Mille dai Bizantini), così come pure l'origine del suo nome: c'è chi dice che derivi da alveus, stando alla storia che vuole la città fondata da una comunità di calabresi che si rifugiò nel cavo di un enorme albero, un “alberone” appunto - oggi simbolo della città.


Nativo di Alberona è il poeta dialettale Giacomo Strizzi che con i suoi versi ha raccontato con "genialità e inventiva" (secondo le parole di Pier Paolo Pasolini), il territorio della Daunia.

Ad Alberona dal 1986 si tiene il Premio Nazionale di Poesia "Giacomo Strizzi", rivolto ai  poeti in lingua italiana o dialettale; per questo motivo Alberona si vanta di esser Paese della Poesia.


Definita Chiave delle Puglie o Porta della Daunia, Lucera è il centro più grande della Daunia. Posta su una collina panoramica, a controllo del Tavoliere, la cittadina è abitata fin dal III millennio a.C.. Fu una delle città dei Dauni che, come racconta l’antico storico Strabone, erano i discendenti del re Dauno, proveniente dall’Arcadia, la cui figlia sposò Diomede, eroe degli Achei, giunto sulle coste italiane dopo la guerra di Troia.  

Il periodo romano fu florido e ancora oggi (è straordinariamente ben conservato!) si può ammirare lo spettacolare anfiteatro augusteo, che poteva contenere fino a 18.000 spettatori.

Durante il periodo svevo Lucera godette di una notevole importanza: nel 1223 Federico II trasferì (o deportò) nella città i Saraceni contro i quali combatteva in Sicilia, costituendo una vera e propria colonia saracena. La città si riempì di moschee e scuole coraniche; i cristiani rimasti erano pochissimi.

La parentesi saracena si concluse con l'arrivo di Carlo I d'Angiò, che nel 1269 assediò la città e ne prese possesso, cercando però di applicare una politica tollerante nei confronti dei musulmani (pur non priva di forti limitazioni). Suo figlio, Carlo II di Napoli, nel 1300 distrusse completamente la comunità saracena con la “Crociata angioina”; Lucera fu ripopolata dai Cristiani.

Simbolo della città è la fortezza svevo-angioina posta sulla sommità di Colle Albano, la cui cinta muraria (con i suoi 900 m di perimetro) è una delle più lunghe mura medioevali ancora interamente conservate. La rocca è impreziosita dalla Torre della Leonessa, così chiamata per la presenza delle zampe anteriori di una leonessa in una delle mensole.

COSA VEDERE

La Torre del Gran Priore è una torre a forma cilindrica del XII secolo, simbolo del borgo di Alberona. Fu dapprima residenza dei Templari; poi, nel XIV secolo, passò sotto il controllo dei Cavalieri di Malta di Barletta, feudatari del borgo.

Dalla balconata a fianco alla torre si può godere di un'ottima vista verso il Tavoliere.


Durante il periodo saraceno di Lucera, molti cristiani della città furono costretti a fuggire, espulsi da Federico II. Buona parte dei fuggiaschi, tra cui il Vescovo di Lucera, si trasferirono nella località di Tertiveri dove sorse un nucleo abitativo provvisorio. Tra le campagne coltivate, in uno scenario suggestivo, rimane il rudere della Torre di Tertiveri, simbolo di questa storia antica.


COSA MaNGIARE

Uno dei piatti tipici di Alberona è lo spezzatino di agnello saltato in padella con uova e cicoria.


I cicatelli sono un tipo di pasta fatta a mano dalla forma allungata con un incavatura interna. Simili ai cavatelli, vengono conditi con saporite erbe spontanee saltate (rucola, cime di rapa, radicchio) o sughi a base di carne.

A Lucera è tradizione andare a raccogliere la rucola che cresce nella fortezza svevo-angioina.


DOVE DORMIRE

B&B I templari di Alberona, ad Alberona. Tel. 328 549 4720


B&B Montauro, ad Alberona. Tel. 0881 592171


COME ARRIVARE

Punto di partenza raggiungibile in macchina.


Punto di partenza raggiungibile in bus partendo dalla città di Foggia.

Qui il LINK per controllare gli orari.


Punto di partenza NON raggiungibile in treno.


“Le pendenze si sono attenuate e il paesaggio è contraddistinto da strade bianche e pale eoliche”

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Scritto da Yuri e corredato dalle foto di Sara e dalle mappe di Montura, è insieme un racconto e un atlante sparso e ispirazionale delle Terre Alte, tratto dall'esperienza in spedizione: una miscellanea di aneddoti, sapori, incontri e sensazioni... un motivo in più per fare lo zaino!

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